“Fort Apache” a San Basilio: trovato supermarket dello spaccio (video)

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Un vero e proprio “Fort Apache” dello spaccio è stato individuato dai Carabinieri del Comando provinciale di Roma a San Basilio. Un’altra zona di Roma fuori controllo grazie all’inefficenza dell’amministrazione capitolina. Una vera organizzazione militare criminale che operava da chissà quanto nell’indifferenza delle istituzioni. Alle prime luci dell’alba i caraninieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari, emessa dal gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di 39 persone (di cui 31 in carcere, 7 sottoposti agli arresti domiciliari e 1 all’obbligo di firma). Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nonché ricettazione.

La centrale era agli “orti” di San Basilio

Il sodalizio, in particolare, aveva preferito fissare il baricentro degli affari illeciti dall’area urbanizzata del quartiere a quella più impervia e strategica dell’area rurale, comunemente chiamata ”gli orti” ove era più facile nascondersi e fuggire in caso di intervento delle forze dell’ordine. E che, al tempo stesso, avrebbe potuto garantire un ”mercato” di droga aperto sia di giorno che di notte e accessibile ai tossicodipendenti. Le indagini dei Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Roma Montesacro hanno permesso di ricostruire progressivamente e minuziosamente le dinamiche criminali di una porzione del territorio prepotentemente sottratta dalla criminalità ai cittadini onesti del quartiere di San Basilio.

Un’organizzazione militare

L’attività investigativa ha inoltre svelato la struttura dell’organizzazione, consentendo di identificare varie figure operanti in seno al gruppo criminale. Come contabili addetti alla verifica degli incassi giornalieri, vedette con il compito di indirizzare gli assuntori e allertare sulla presenza delle forze dell’ordine. Poi spacciatori al dettaglio incaricati di gestire direttamente la consegna di droga. Nonché persone appositamente dedicate alla preparazione dei pasti per i pusher e all’acquisto della legna da ardere per mantenere accesi i bracieri dove distruggere la droga in caso di controlli. Insomma, era un’azienda perfettament eorganizzata ed efficiente.

Sequestrati a San Basilio oltre 100mila euro

Oltre 100mila euro, guadagno dell’attività di spaccio, sono stati sequestrati dai Carabinieri in due specifici interventi nell’ambito della maxi operazione negli orti di San Basilio. Il supermarket della droga era  organizzato e suddiviso su tre distinte postazioni strategiche. La prima all’ingresso di uno stabile in via Luigi Gigliotti, con portone rinforzato in modo da garantire la fuga al pusher in caso di intervento delle forze dell’ordine. La seconda nell’area rurale situata nei pressi di un traliccio dell’energia elettrica di via Carlo Farina, ove erano presenti due differenti siti (uno fortificato con cancello blindato e filo spinato). La terza nella zona tra Piazza Aldo Bozzi, via Carlo Farina e via Aldisio Salvatore, dove era anche presente un appostamento rinforzato con cancello di ferro e filo spinato.

Un codice segreto per gli spacciatori

Le postazioni, nel corso di specifici servizi, sono state smantellate e l’area restituita alla libera fruizione dei cittadini del quartiere. Dai contenuti dell’attività emerge non solo la paga giornaliera del pusher, 150 euro, ma anche i nomi in codice. Utilizzati per indicare lo stupefacente e le relative quantità. Il foglietto: 5 grammi di cocaina; la mano: mezzo grammo di cocaina; le mezze: bustine di marijuana; la palletta: 20/25 pezzi di cocaina; il cinquino: 0,5 grammi di cocaina).

Sequestrata una grande quantità di droga

Durante l’attività d’indagine, catturat ein flagranza 20 persone. Con segnalazione alla Prefettura di 67 persone come consumatori di stupefacenti. E il sequestro complessivo di 47 grammi di hashish, 279 di cocaina, 6172 di marijuana e 102.065 euro in contanti, guadagno dell’attività di spaccio. Nel corso delle fasi operative, a casa dell’uomo ritenuto l’organizzatore, i carabinieri hanno trovato 5mila euro e orologi per un valore di circa 117mila euro.