Giovani infetti, è guerra tra Zingaretti e Solinas. Ma così rischiamo tutti

È guerra aperta tra i governatori del Lazio e della Sardegna. Per i tantissimi giovani romani che sono andati a passare le vacanze in Costa Smeralda e dintorni. E che in centinaia si sono presi il coronavirus. Assembramenti, feste senza mascherina e imprudenza le cause più probabili di questo contagio di massa. Che adesso si sta riversando sulla nostra Regione come una vera e propria bomba virale. Con i ragazzi che spesso sono asintomatici. E con genitori e nonni che finiscono in ospedale. I nervi sono molto tesi a via Cristoforo Colombo. Anche perchè la sanità laziale era stata mostrata come modello all’Italia. Così come la capacità di prevenire e di gestire il contagio. Mentre adesso i dati sono peggiori di quelli della Lombardia. E Roma ha superato Milano nella triste classifica del primato dei contagi. Allora il governatore del Lazio si è rivolto al suo collega della Sardegna Christian Solinas. Chiedendo di fare i tamponi prima degli imbarchi. Noi i positivi li intercettiamo tutti, ha detto Zingaretti. Ma il virus ci mette qualche giorno per manifestarsi. E chi si infetta in viaggio non è sintomatico e non è tracciabile. Per questo ci devono pensare il Ministero della Salute e la Regione Sardegna. Che però ha replicato piccata all’appello. E intanto il virus continua a diffondersi.

Covid, è panico nella Roma bene. Ragazzi in fila per i tamponi

Sono i giovani romani che hanno portato qui l’infezione. La replica del governatore della Sardegna Solinas, noi eravamo covid free 

E la replica del governatore della Sardegna Christian Solinas alle accuse di scarso controllo agli imbarchi non si è fatta attendere. Ricordo al governatore del Lazio Zingaretti che la nostra isola è stata per molto tempo totalmente covid free. Poi sono arrivati i giovani da Roma, e probabilmente molti di loro erano già infetti. Perché magari avevano già girato mezza Europa. Altrimenti non si spiegherebbero le dimensioni dei contagi. Quindi è il Lazio che sarebbe dovuto stare più attento. Facendo i tamponi a tutti quelli che si imbarcavano per la Sardegna. E sulla stessa linea del suo presidente si è schierato l’assessore isolano alla salute Mario Nieddu. E mentre i due contendenti litigano, i cittadini non godono. Perché tra rimpalli di responsabilità e accuse politiche i ragazzi infetti di ritorno dall’isola dei Quattro Mori sono più di 250. Numero certamente destinato a salire nelle prossime ore. E l’unica cosa da fare ormai sono i tamponi a tappeto. In nave e al rientro. Con un auto isolamento responsabile in attesa dei referti.

L’assessore alla salute Alessio D’Amato cerca di spegnere le polemiche, ora serve collaborare. Ma il modello della sanità nel Lazio sta andando in frantumi 

L’assessore alla salute della Regione Lazio D’Amato ha voluto smorzare le tante polemiche in serata. La reciprocità è la migliore tutela per i turisti, ha dichiarato l’esponente della Giunta regionale. Con test rapidi come quelli dello Spallanzani, che danno una risposta in 30 minuti. Nessuna polemica con la Sardegna, ha concluso D’Amato. Ma solo una collaborazione per la tutela della salute pubblica. E per salvare la stagione turistica che è ancora lunga. Parole di circostanza certo. Che assomigliano però a una tardiva pezza a colori nel tentativo di riportare la palla al centro. Dopo la fuga in avanti di un nervosissimo Zingaretti. Che ha spiazzato un po’ tutti.

Foto: Roma Today
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