Governo vergognoso: a quattro anni dal terremoto cosa ha fatto?

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Post terremoto, troppi i ritardi. ”A quattro anni dal primo dei terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno sconvolto il centro Italia, sia la ricostruzione pubblica che quella privata sono in forte ritardo”. Lo afferma il tesoriere del Consiglio nazionale dei Geologi, Domenico Angelone, citando il Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016 presentato dal commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini. ”Questi dati dimostrano che il bilancio dei lavori è tutt’altro che positivo, a partire dalla ricostruzione privata. Dei 5.325 progetti approvati in questi quattro anni, 2.544 quelli già realizzati e 2.758 i cantieri in corso”, sottolinea il tesoriere in una nota.

Terremoto, quattro anni di burocrazia

”Quattro anni di burocrazia e lungaggini che – secondo Angelone – hanno portato a un ritardo ancora più evidente nella ricostruzione pubblica. Basti pensare che dei 2,1 miliardi di euro già stanziati, le risorse effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro, appena il 10% del totale” denuncia il geologo”. Decisa la posizione di Fratelli d’Italia. ”Apprendo con stupore che il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli dichiara che in seno a Casa Italia la presidenza del consiglio sta lavorando ad un testo unico sulla ricostruzione perchè non si debba ogni volta che c’è un terremoto ricominciare da capo con norme diverse. Peccato però che dal 19 febbraio 2019 una proposta di legge che tratta esattamente questo tema già c’è, è di Fratelli d’Italia ed è a mia prima firma”. Lo dichiara Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia.

Dimenticata la proposta di Fratelli d’Italia

“Nonostante se ne ravvisi l’evidente necessità di approvazione, la pdl è stata accantonata e chiusa in un cassetto, insabbiata nell’iter burocratico del Parlamento solo e soltanto perchè è una proposta di una forza di opposizione. Tra poche ore saranno trascorsi quattro anni dalla notte del sisma che devastò il Centro Italia e ancora siamo qui a dire e ad ascoltare sempre le stesse cose. Quello della maggioranza è un atteggiamento inaccettabile e vergognoso. Una politica coraggiosa avrebbe affrontato di petto questo dramma mettendo in campo gli strumenti più efficaci e immediati”.

Terremoto, la politica non ha voluto agire

“E invece è mancata l’umiltà del governo di ascoltare i territori, i sindaci. E anche una forza di opposizione come la nostra che in Parlamento ha sempre cercato di collaborare. Come? Depositando centinaia di emendamenti, frutto delle richieste dei sindaci del cratere. La politica dimostri che quando vuole risolvere un problema lo sa fare. Per il Ponte di Genova è stato fatto, ma per i 138 comuni del Centro Italia questa volontà finora non c’è mai stata”, conclude Trancassini.