Guai per la Raggi, sui varchi aperti al centro spunta la class action

Nuovi guai in vista per la sindaca di Roma Virginia Raggi. Stavolta nel mirino dei cittadini e delle associazioni ci sarebbe il provvedimento adottato dalla prima cittadina che lascia aperti i varchi della ZTL fino al 31 agosto. Una scelta che la Raggi ha preso personalmente e ha difeso con forza. Per consentire secondo lei una ripresa più veloce delle attività commerciali dopo le chiusure causate dal coronavirus. E forse anche per dare una mano al trasporto pubblico. Che tra autobus rotti e distanziamento sociale sembra sempre meno in grado di soddisfare le domande dell’utenza. Specie adesso che con la fase due molti cittadini sono ritornati al lavoro. Ma se la decisione ha soddisfatto commercianti e ristoratori, ha anche causato le ire dei residenti. Che temono ora di tornare indietro di vent’anni. E di vedere i vicoli del centro di Roma trasformati in un parcheggio selvaggio. Per non parlare del presumibile aumento dell’inquinamento, denunciato anche da Legambiente. E del mancato introito da parte del comune per i permessi giornalieri di accesso alla ZTL  che ovviamente per tutto questo periodo rimarranno sospesi.

A tutte queste considerazioni però se ne aggiunge un’altra. Di carattere strettamente economico. Infatti i cittadini del centro e delle zone a traffico limitato hanno già pagato i loro permessi annuali. E ora sembra proprio che rivogliano indietro i soldi.

Fase 2, ipotesi ZTL aperta e Legambiente attacca la Raggi

I cittadini del centro storico dichiarano guerra alla Raggi sulla ZTL aperta. E il Codacons prepara la class action

Si alza lo scontro tra la sindaca Raggi e i cittadini residenti nel centro storico di Roma. Motivo del contendere la decisione della prima cittadina di tenere aperti i varchi della ZTL fino al 31 di agosto. Ma molti residenti non ne vogliono sapere e si stanno attrezzando per opporsi con ogni mezzo all’ordinanza della sindaca. Temono un aumento esponenziale del traffico e dell’inquinamento, e la impossibilità di trovare parcheggio. Ma la gente del centro protesta anche per un altro motivo. Infatti tutti hanno pagato il loro bravo permesso per l’accesso e la sosta, che costa dai 200 ai 300 euro. E adesso rivogliono almeno indietro questi soldi. Stesso discorso per NCC e operatori turistici. Con gli abbonamenti annuali che si pagano anche duemila euro. Così il Codacons starebbe preparando una class action da far firmare a migliaia di cittadini. Per chiedere i danni al comune e per riavere indietro i soldi dei permessi. Sarebbe certamente un colpo durissimo per le casse comunali, perchè la somma di cui si parla non è certo indifferente. E si aggirerebbe attorno ai 30 milioni di euro. Con la Corte dei Conti ovviamente in agguato. Per verificare eventuali responsabilità di chi ha preso la decisione di lasciare tutto aperto.

http://www.askanews.it/cronaca/2020/06/15/roma-ztl-aperte-fino-al-30-agosto-codacons-presenta-istanza-pn_20200615_00151/

Sui varchi aperti fino al 31 agosto è guerra giudiziaria. Il comune farà retromarcia?

Di fronte alla vera e propria guerra giudiziaria scatenata dai residenti vedremo se la Raggi terrà il punto. O se farà retromarcia. Richiudendo i varchi per l’accesso  delle auto al centro storico. Che per ora è stato lasciato libero almeno fino al 31 di agosto. Il rischio per il comune è di beccarsi una class action e una condanna ad oltre 30 milioni di euro di risarcimenti. Oltre ai mancati introiti nel periodo della vigenza del provvedimento di apertura. Ma alcuni comitati di quartiere del centro e di Trastevere starebbero pensando anche ad altri strumenti di tutela, come il ricorso al Giudice di Pace. O ad impugnare al TAR l’ordinanza della sindaca. Chiedendone la immediata sospensione. Insomma un gran pasticcio. E dopo i distinguo sul provvedimento di alcuni ex fedelissimi come Stefano sui varchi aperti la Raggi sembra essere sempre più sola.