Hai mai visto il giardino segreto del Fontanone del Gianicolo? Un angolo nascosto di Roma da scoprire

Fontanone del Gianicolo Roma

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Un capolavoro barocco con una vista straordinaria su Roma, il Fontanone del Gianicolo – noto anche come Fontana dell’Acqua Paola – è molto più di una semplice fontana: rappresenta un’icona della città, un punto panoramico imperdibile e un’opera di grande valore storico e architettonico.

Celebre per le sue apparizioni in film come La Grande Bellezza e Spectre, il Fontanone cattura l’attenzione di chiunque lo ammiri da vicino. Ma sapevate che dietro la sua imponente struttura si cela un giardino segreto? O che l’acqua che alimentava la fontana era talmente scadente da ispirare un modo di dire romano ancora in uso oggi? Scopriamo insieme la sua storia, le sue trasformazioni e alcune curiosità meno note.

Un’opera monumentale voluta da Papa Paolo V

Tra il 1610 e il 1614, Papa Paolo V Borghese decise di affrontare la carenza d’acqua nelle zone del Vaticano, di Borgo e di Trastevere restaurando l’antico Acquedotto Traiano, costruito nel II secolo d.C. sotto l’imperatore Traiano. L’acquedotto, ribattezzato Acquedotto Traiano-Paolo, trasportava a Roma l’acqua delle sorgenti situate nei pressi del Lago di Bracciano.

Un’infrastruttura così importante meritava un’opera celebrativa adeguata: nacque così il Fontanone del Gianicolo, progettato dagli architetti Giovanni Fontana e Flaminio Ponzio e arricchito dalle decorazioni dello scultore Ippolito Buzio.

Le trasformazioni del Fontanone del Gianicolo nel corso dei secoli

L’aspetto originale della fontana era ben diverso da quello attuale. Inizialmente, cinque piccole vasche seguivano il ritmo delle cinque arcate della struttura. Alla fine del Seicento, l’architetto Carlo Fontana, nipote di Giovanni, decise di modificare l’aspetto del monumento rendendolo ancora più scenografico: le cinque vasche furono sostituite con un unico grande bacino marmoreo, conferendo alla fontana una maestosità ancora maggiore.

L’intero complesso è un omaggio alla famiglia Borghese, a cui apparteneva Papa Paolo V: non a caso, sulla facciata spiccano aquile e draghi, simboli distintivi della casata. Anche i materiali utilizzati per la costruzione hanno un valore storico eccezionale: il marmo proviene da alcuni dei più importanti edifici dell’Antica Roma, tra cui:

  • Il Foro Romano
  • Il Tempio di Minerva nel Foro di Nerva, demolito appositamente per ricavare materiali per la fontana
  • La Basilica costantiniana di San Pietro, da cui furono prelevate quattro delle sei colonne della facciata

L’acqua Paola e il famoso detto romano

Oggi il Fontanone è una delle fontane più amate e fotografate della Capitale, ma in passato l’acqua che lo alimentava non godeva di buona reputazione. Quando si decise di mescolare l’acqua delle sorgenti con quella proveniente dal Lago di Bracciano, la qualità peggiorò notevolmente, tanto da essere considerata pessima.

Questa situazione portò alla nascita di un famoso modo di dire romano: “Vali come l’acqua Paola!”, ovvero “non vali nulla”. Un’espressione che ancora oggi viene utilizzata, tanto che perfino Carlo Verdone l’ha citata in un recente post.

Dai bombardamenti francesi ai restauri moderni

Nel corso dei secoli, il Fontanone ha attraversato momenti difficili, subendo danni significativi. Durante la difesa della Repubblica Romana nel 1849, i cannoni francesi colpirono pesantemente la fontana, rendendo necessari diversi interventi di restauro. I principali lavori di recupero furono effettuati nel 1859, nel 1934 e negli anni ‘50.

L’ultimo grande restauro, realizzato tra il 2002 e il 2004, ha restituito alla fontana il suo splendore originale grazie a un importante intervento della Sovrintendenza Capitolina. I lavori hanno riguardato:

  • Pulizia e rimozione del calcare
  • Revisione dell’impianto idraulico
  • Stuccatura e consolidamento della struttura

Nel 2019, è stata eseguita una manutenzione straordinaria per garantirne la conservazione nel tempo.

Il giardino segreto nascosto dietro il Fontanone del Gianicolo

Pochi sanno che dietro il Fontanone si cela un affascinante giardino segreto, accessibile tramite una piccola scalinata situata in via Garibaldi 30.

Nel Seicento, questo spazio ospitava l’Orto Botanico di Roma, ma la posizione troppo esposta ai venti e la difficoltà di accesso portarono al suo trasferimento nel 1883 all’interno della proprietà dei Corsini, dove oggi si trova l’attuale Orto Botanico di Trastevere.

All’interno del giardino si possono ammirare capitelli e colonne antiche, un sarcofago romano e una fontana a ninfeo del Seicento decorata con gli stemmi di Paolo V Borghese e Innocenzo XII Pignatelli.

Roma, giardino segreto Fontanone Gianicolo
©Comune di Roma

Come visitarlo?

Il giardino segreto del Fontanone è visitabile solo su prenotazione. Per partecipare a una visita, è possibile chiamare il numero 060608 (attivo tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00).