“Hanno ucciso quei medici due volte”: il no ai ristori per le vittime del Covid indigna la categoria

Ospedali romani

“Quanto accaduto in Senato è inaspettato è sconcertante. Purtroppo molto spesso lo Stato alle parole non fa seguire i fatti nei momenti che contano, quando bisogna prendere decisioni importanti. Senza voler scadere nella retorica, sento il dovere di affermare che molti medici è come se fossero morti due volte: la prima per la malattia, la seconda per essere dimenticati dal proprio Paese”. Il presidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia, Antonio Magi, non nasconde la grande amarezza e delusione per la bocciatura dell’emendamento al decreto Ristori che avrebbe dato un indennizzo ai familiari dei medici morti a causa del Covid-19.

E’ “una situazione veramente paradossale. Abbiamo 369 colleghi, la maggior parte dei quali è deceduta nella prima fase della pandemia, quando andavano a curare i pazienti privi di qualsiasi protezione – sottolinea – perché lo Stato non riusciva a fornirle. Nonostante questo, i medici hanno curato le persone, andando incontro consapevolmente a qualcosa che non si conosceva, senza avere la minima idea di come sarebbe andata a finire, poiché il Covid-19 era un nemico misterioso, invisibile e, lo abbiamo visto, estremamente aggressivo”.

Magi: “I 369 medici morti di Covid meritano rispetto”

Per Magi è, dunque, “più che doveroso che lo Stato dia un riconoscimento economico ai familiari dei medici deceduti, molto spesso purtroppo l’unica loro fonte di sostentamento. Tirandosi indietro e voltandosi dall’altra parte, le Istituzioni rischiano davvero di perdere l’occasione di dimostrare la propria riconoscenza a chi nel periodo peggiore è stato unanimemente definito ‘eroe’. E’ davvero brutto – conclude – vedere come in poco tempo i medici siano passati da figure meritevoli di applausi, di continue e giuste dichiarazioni di ringraziamento a una sorta di oblio della loro opera e sacrificio”.