I “comunisti col Rolex” dei Parioli e del Centro votano contro il cambiamento

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Come da copione: Centro e Parioli votano No al cambiamento, le periferie votano per la dieta dimagrante del Parlamento. E’ una dinamica nota, che si è osservata anche alle ultime elezioni politiche. Il Pd e la sinistra radicalchic spopolano nei quartieri “bene”, mentre la destra popolare furoreggia nelle periferie. E così è accaduto anche stavolta per il referendum. E’ proprio vero che per una certa Roma il Parlamento è lontanissimo. Sei romani su dieci, complessivamente, hanno detto sì al corposo taglio dei parlamentari. Contrari, come detto, solo i residenti dei municipi I e II, ossia centro storico e Parioli. Entrambi a guida Pd. I quali, piuttosto che le indicazioni di partito, hanno scelto l’interesse personale: non cambiare, giacché stanno bene così.

57 per cento di No ai Parioli

Al Centro la percentuale dei No è stata del 56 al centro e del 57 ai Parioli e le zone limitrofe (Flaminio, Salario, Trieste, Nomentano e altre). Però l’affluenza è stata più alta nei municipi più popolari, e questo la dice lunga. Ad esempio, nel VI municipio (Tor Bella Monaca, Torre Angela, Torre Maura, Tor Vergata) il Sì ha trionfato arrivando addirittura al 73%. In questo municipio, come si ricorderà, la Raggi sbancò. E ora infatti esulta per i risultati. La lettura di questi dati non è facile: lo sganciamento dai partiti nei quartieri chic e d’altra parte importantissimi, potrebbe anche riflettersi in futuro sulle prossime dinamiche comunali. Perché l’allontanamento dalle indicazioni del Pd che governa quei due municipi fa sorgere qualche domanda.

Pochi i romani che sono andati a votare

E neanche può definirsi una vittoria dei grillini, come dice invece la Raggi. Pensare a una difesa della costituzione è un’illusione, e poi la bassa affluenza alle urne conferma il sostanziale disinteresse dei residenti ricchi per le iniziative politiche di Pd e 5stelle. Hanno votato No perché non vogliono che lo status quo cambi, come dalla nostra semplicistica ma verosimile analisi. Ricordiamoci poi che solo il 44,2 dei romani è andato a votare…