I ristoranti riaprono, ma con la spazzatura in piazza. È allarme rifiuti per le utenze non domestiche

Finalmente i ristoranti riaprono. E con il prossimo passaggio di Roma e del Lazio in zona bianca, e l’abolizione del coprifuoco, è  nuovamente possibile uscire a cena. Mangiare anche al chiuso, sempre nel rispetto delle regole e del distanziamento. Ma a fronte di una buona notizia per gli operatori, ce n’è un’altra che preoccupa. La grande quantità di spazzatura che è tornata a comparire per le strade della Capitale. Con i cassonetti di nuovo stracolmi e maleodoranti. Una situazione critica, con il continuo rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione. Tante le cause di questo disastro, dalla mancanza di impianti di trattamento alle decisioni mai prese su termovalorizzatori e discariche. E una raccolta differenziata che dopo tre anni non arriva neppure al 50%. Adesso il caos ha colpito anche le utenze non domestiche, proprio quelle che interessano per la maggior parte i locali della ristorazione. Perché Ama ha rescisso l’appalto con la Multiservizi, mandando a casa 150 lavoratori con contratto a tempo. Assunti proprio per questa incombenza. E anche gli altri concessionari sono in scadenza. L’impressione è che la municipalizzata dei rifiuti voglia riportarsi tutto in ‘pancia’, riducendo i costi. E dimezzando il personale addetto a questo particolare compito. Così il rischio è di passare un’estate dove sarà possibile mangiare all’aperto. Ma tristemente in mezzo ai rifiuti.

Ama, file di camion fermi e pieni di spazzatura. E sul commissariamento si attende la decisione del TAR

La protesta dei ristoranti, il mancato ritiro della spazzatura ci danneggia. Proprio ora che possiamo riaprire

“In alcuni casi non ci sono i cassonetti di fronte alle location. E laddove sono installati non vengono ritirati per tempo. Tale disservizio – ha denunciato Claudio Pica, presidente di Fiepet Confesercenti di Roma e Laziooltre a creare danni al decoro in città, e d’immagine nel centro storico, provoca anche disagi ai ristoratori. In particolare per lo smaltimento dell’umido e del vetro, ai clienti e ai residenti”. Così la categoria dei ristoratori romani è intervenuta contro il mancato ritiro della spazzatura. Ma anche il sindacato è andato all’attacco. Stavolta per quanto riguarda la tutela dei livelli occupazionali. Che Ama non garantirebbe. “Tutto questo accade per la scelta dell’Azienda di reinternalizzare una parte del servizio per fare cassa. Internalizzazione che, ovviamente, avrà una diretta ricaduta sugli stessi operatori di AMA. In assenza di assunzioni sufficienti a riequilibrare il servizio. Non basta il piano assunzionale 2021, che a mala pena copre i pensionamenti degli ultimi due anni. Il rischio – avvertono i segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio, Giancarlo Cenciarelli, Marino Masucci e Massimo Cicco –  è un peggioramento del servizio. E vista la volontà di disapplicare il contratto di settore, un impoverimento del lavoro senza precedenti”.
https://www.romatoday.it/politica/rifiuti-negozi-ristoranti-emergenza.html