Il Covid accelera, le scuole cadono come birilli: ora tocca al Villa Flaminia

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Chiude anche il Villa Flaminia, il coronavirus adesso fa paura. Sono dieci settimane consecutive che i contagi aumentano, e adesso si parla più o meno apertamente di un nuovo possibile lockdown. Anzi, in alcune zone, come a Latina, si è instaurato un regime da zona rossa. Le scuole cadono come birilli. In questi ultimi giorni, soprattutto a Roma, abbiamo assistitito a contagi e chiusire in molti istituti della Capitale. Anche se, dicono gli esperti, in realtà solo il 2,5 per cento dei contagi proviene dalla riapertura delle scuole e dal mondo scolastico in generale. Altri sono le fonti dell’aumentare del contagio.

Da lunedì chiuso il prestigioso Villa Flaminia

Comunque l’Istituto Villa Flaminia a Roma, uno dei più prestigiosi della città, chiude per coronavirus. A quanto apprende l’agenzia Adnkronos da lunedì tutti gli studenti dell’istituto faranno lezione da casa. Il ricorso alla didattica a distanza è motivato da numerosi casi di Covid nell’istituto. Chiusa anche un’altra classe, la seconda, del Liceo Cavour, vicino al Colosseo. A quanto si apprende gli studenti faranno lezione anche loro con didattica a distanza. Già altre sei classi erano state chiuse nei giorni scorsi nel Liceo Albertelli al quartiere Esquilino, sempre per Covid. E sulle chat delle mamme si vocifera di altri contagi in altri istituti della Capitale.

Ospedali già sotto pressione

Insomma, il Covid accelera. L’indice Rt, per chi sa cos’è, è adesso all’ 1,06. Le strutture sanitarie iniziano a essere sotto pressione, più per la paura di non farcela che per i casi veri e propri. Ma è lo stesso: il panico potrebbe improvvisamente costringere gli ospedali e le Asl a un lavoro straordinario. Che tra l’altro farebbe trascurare, come è già accaduto, le altre patologie. l monito, ritenuto “essenziale” dagli esperti, resta quello di “mantenere l’attenzione sulle misure già introdotte per prevenire trasmissione intra-­scolastica, come lo screening, la rilevazione della temperatura giornaliera da parte delle famiglie e le procedure per la gestione di casi sospetti sintomatici in ambito scolastico”, come si legge nel report.