Il giallo del libro accanto al cadavere di Giulia Cecchettin: “Anche i mostri si lavano i denti”

anche i mostri si lavano i denti

Accanto al corpo senza vita di Giulia Cecchettin, come anticipato dal ‘Corriere della Sera’ e da alcuni quotidiani veneti, i carabinieri di Pordenone hanno trovato un libro per bambini dal titolo, letto con il senno di poi, davvero inquietante: Anche i mostri si lavano i denti dell’autrice Jessica Martinello con illustrazioni di Gregoire Mabire.

Perché proprio quel libro accanto al corpo di Giulia Cecchettin?

La studentessa in ingegneria biomedica nutriva una grande passione per i fumetti e tra i suoi sogni c’era quello di fare l’illustratrice tanto che aveva deciso di perfezionare il suo talento nel disegno alla Scuola di grafica di Reggio Emilia. Forse la ragazza aveva acquistato il libro, destinato a bimbi di eta’ superiore ai tre anni, per ispirarsi, o il volume le era stato regalato da Filippo Turetta, l’ex fidanzato in carcere a Verona con le accuse di sequestro di persona e omicidio aggravato dal vincolo affettivo con Giulia.

Sempre a proposito di libri, Filippo Turetta ha chiesto stamattina dei libri agli operatori del carcere Montorio di Verona, dove è detenuto. Libri che gli sono stati prontamente consegnati tra quelli nella disponibilita’ della struttura. Il ragazzo e’ apparso “curioso” di sapere aspetti tecnici della carcerazione, come la tempistica per vedere i genitori e l’organizzazione della vita in cella.

Il parroco di Filippo Turetta: era un ragazzo come gli altri

«Filippo la sua infanzia l’ha vissuta qui, come gli altri ragazzini, in una comunità che ama i suoi figli, fino a quando restano nel ‘guscio’, li coccola.. Ragazzi che poi, cresciuti, devono spiccare il volo. Così ha fatto Filippo, uscendo da Torreglia. Quelli che erano i suoi educatori, la catechista, ne parlavano bene, un ragazzino che partecipava, con un piglio convinto. Ma parliamo di molti anni fa». Così don Franco Marin, parroco di Torreglia, il paese di Filippo Turetta, ha parlato ai microfoni di RaiNew 24 del giovane accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin. “Questi giovani – ha aggiunto – sono nel nostro cuore: Giulia per un verso, Filippo per l’altro. Dobbiamo stare attenti però a non trovare il capro espiatorio che ci distrae dalle nostre ‘colpe’; non siamo noi colpevoli di femminicidio, ma siamo esposti al rischio che alberghi nel nostro cuore questa mentalità violenta».