Il Grassi di Ostia diventa centro covid per i bengalesi. E i residenti si infuriano

L’ultimo schiaffo alla cittadina di Ostia arriva dalle decisioni della Regione Lazio e dell’assessore alla salute D’Amato. Lo storico ospedale Grassi di Ostia diventerà centro covid. Di nuovo, come in piena emergenza e durante il periodo del lockdown. Quando i tendoni dei reparti dedicati ai malati di coronavirus troneggiavano davanti all’ingresso. Prima di essere abbandonati fuori per diverse settimane. Rimossi dopo le denunce di associazioni e cittadini. Ora ci risiamo, ma stavolta lo sforzo non riguarda cittadini italiani. O residenti del Municipio del litorale. Ma i bengalesi fatti comunque sbarcare con i voli infetti provenienti da Dacca. Prima delle tardive chiusure e delle precipitose retromarce. Perchè ci dicono di stare attenti, che l’emergenza non è passata. Di non essere irresponsabili. Il governo si vota pieni poteri fino a ottobre. Ma intanto i voli pericolosi non vengono bloccati. E decine di immigrati irregolari positivi al covid sbarcano ogni giorno sulle nostre coste. Ma di tutto questo è vietato parlare. Sia ben chiaro, se cittadini del Bangladesh che stanno male si trovano a Roma, è giusto e utile curarli. Ma il Grassi è l’unico ospedale di questo tratto del litorale. Se chiude per essere riservato all’emergenza covid, il nosocomio più vicino è il S.Eugenio all’EUR. Ecco perchè i cittadini sono giustamente inferociti.

Ostia, tende da campo abbandonate davanti al Grassi

Il Grassi riservato ai malati covid del Bangladesh è una follia. Giancarlo Righini (FDI), Ostia non è il lazzaretto di Roma

In queste ore decine di ambulanze a sirene spiegate stanno portando i malati di covid provenienti dal Bangladesh al Grassi di Ostia. Che rischia seriamente di ritrovarsi in una situazione simile a quella dei mesi precedenti. Reparti chiusi e funzionalità garantita solo per il pronto soccorso e le urgenze. Per tutto il resto, i cittadini di Ostia dovranno prendere la macchina. E recarsi a Roma, dove l’ospedale più vicino rimane il S. Eugenio. Una situazione intollerabile, specialmente per le persone anziane e per i più fragili. Che rischiano di rimanere senza assistenza sanitaria. Ma anche per malati cronici che hanno bisogno di cure giornaliere. E per chi è impegnato in percorsi di riabilitazione. Insomma, dedicare il nosocomio del litorale all’emergenza covid d’importazione sta creando molti disagi. E sollevando un mare di polemiche. E sul tema è intervenuta anche la politica, con una presa di posizione forte del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Righini. Che ha dichiarato senza mezzi termini, Ostaia non può diventare il lazzaretto di Roma. E ha promesso azioni immediate per evitare altri disagi agli abitanti del litorale.

Fratelli d’Italia, ci batteremo in Regione per evitare che Zingaretti smantelli l’ospedale del litorale

L’ospedale Giovan Battista Grassi di Ostia deve il suo nome a un medico e accademico italiano. Nato a metà dell’800 in provincia di Pavia e morto a Roma nel 1925. Ma il nosocomio del lido è stato realizzato in epoca molto più recente, a metà degli anni 70. In seguito a una sollevazione popolare per l’assenza di una struttura sanitaria all’altezza che potesse curare la gente del litorale. Protesta tra l’altro guidata allora proprio dal Movimento sociale italiano. E ancora oggi questo ospedale è punto di riferimento per un bacino di utenza vastissimo. Perché qui si appoggiano anche il comune di Fiumicino, oltre che cittadine popolose come Pomezia e Torvajanica. Ma arrivano pazienti anche da altri Municipi di Roma, come l’undicesimo e il nono.  Ecco perchè questa struttura non può chiudere, o limitarsi solamente a fornire i servizi di primo soccorso. Sarebbe un disastro per decine di migliaia di persone. Ci batteremo in Regione Lazio per evitare che la gestione della Sanità pubblica del governatore Zingaretti azzeri e smantelli questa struttura, ha dichiarato il consigliere regionale di FDI Giancarlo Righini. Soprattutto in un periodo estivo quando questo territorio viene vissuto anche dai turisti ed è particolarmente affollato. Garantire una sanità pubblica efficiente è un preciso dovere delle istituzioni, ha concluso il rappresentante regionale del partito di Giorgia Meloni.

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