Incidenti, muore una giovane ragazza a Lunghezza. Basta sangue sulle strade

Foto Roma Today. Continuano gli incidenti a Roma. E la tragedia stradale stavolta è avvenuta a Lunghezza. Dove è morta una giovane automobilista. L’incidente stradale intorno alle 7:30 di sabato mattina su via di Lunghezzina, poco distante dallo svincolo autostradale. A perdere la vita una 22enne, coinvolta in un sinistro che secondo i primi elementi non avrebbe coinvolto altri mezzi.

In particolare l’incidente è avvenuto all’altezza del civico 154 della strada del VI Municipio che collega la zona di Corcolle ai quartieri di Lunghezza, Castelverde e Villaggio Prenestino. Intervenuti sul posto gli agenti del Gruppo Torri della Polizia Locale di Roma Capitale ed il personale del 118 nulla hanno potuto se non accertare il decesso della conducente di una Range Rover Freelander. Avvenuto  nel corso di un incidente autonomo. In corso gli accertamenti da parte dei ‘caschi bianchi’ per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro. Non si esclude nulla, neppure un attimo di distrazione o un malore.

Incidenti mortali in via di Lunghezzina

A Via di Lunghezzina nel corso degli anni si sono registrati purtroppo altri incidenti con esito mortale. Come nel maggio del 2018, quando uno scooterista di 48 anni, Andrea Giusti, morì in ospedale dopo essere rimasto coinvolto in una carambola fra il suo Yamaha e due auto. La carreggiata infatti è stretta, caratterizzata da molte curve e dossi. E specialmente di sera la segnaletica orizzontale e verticale e l’illuminazione pubblica sono carenti. E spesso possono essere la causa principale di incidenti anche mortali. Come quello successo purtroppo – anche se per cause ancora da appurare – proprio ieri mattina.

La ‘mattanza’ sulle strade nel rapporto di Legambiente

I dati diffusi nel dossier di Legambiente ‘Sicurezza stradale nelle città” sono davvero impietosi. E bocciano senza appello la Capitale. Con oltre 12000 incidenti stradali registrati nel 2019, circa 33 al giorno. E non va meglio se teniamo in conto solo i sinistri più gravi. Perché circolando per Roma si rischia davvero di morire. Con un decesso registrato circa ogni tre giorni. Le cause di questo disastro sono molteplici, e Legambiente punta il dito su un trasporto pubblico non all’altezza. Che comporta di riflesso un uso eccessivo dell’auto privata. Ma anche all’assenza di alcune infrastrutture dedicate ad esempio ai ciclisti. Con le piste ciclabili ferme a poco più di 100 chilometri. Nonostante le promesse della giunta Raggi. Quando si parlava di 3 chilometri di nuove corsie protette che avrebbero visto la luce ogni giorno. Fantascienza. E poi ci sono i tratti a scorrimento veloce, come la Togliatti e la Colombo. E quelli molto affollati di pedoni, come le zone vicino a Termini. Ma anche alcune aree di Prati e dell’Esquilino. Insomma, una mappa del rischio che rischia di farci venire i brividi ogni volta che usciamo. Covid e lockdown permettendo.

Roma maglia nera per gli incidenti stradali. Le buche uccidono come il covid