Italia maglia nera per la perdita di acqua nelle reti idriche. Ecco perché

Acqua sprecata nel Lazio. Lo dice l’Istat, ma non dice bene perché. Il volume di perdite idriche totali nella rete di distribuzione dell’acqua, ottenuto come differenza tra i volumi immessi e i volumi erogati, è nel 2018 di 3,4 miliardi di metri cubi. Corrispondenti a una dispersione giornaliera di 9,4 milioni di metri cubi, pari a 156 litri per abitante. E’ quanto emerge dal rapporto annuale 2020 dell’Istat. Tra i Paesi dell’Unione europea, da circa venti anni l’Italia mantiene il primo posto, in termini assoluti, nella graduatoria del prelievo di acqua per uso potabile da corpi idrici superficiali e sotterranei.
Acqua, nella Ue l’Italia spreca di più
Anche il valore pro capite è tra i più alti della Ue. L’84,8% del prelievo nazionale di acqua per uso potabile deriva da acque sotterranee (48,9% da pozzo e 35,9% da sorgente), il 15,1% da acque superficiali (9,8% da bacino artificiale, 4,8% da corso d’acqua superficiale e 0,5% da lago naturale). E il restante 0,1% da acque marine o salmastre. Per la prima volta negli ultimi venti anni, nel 2018 si riducono i prelievi per uso potabile (-2,7% rispetto al 2015).

Acea non ripara le perdite se non alle sue condizioni
Il problema in Italia e nel Lazio è che nessuno è responsabile del cattivo servizio. Abbiamo testimonianze documentate di come, proprio in provincia di Roma, l’acqua venga sprecata. Quando si verifica una perdita d’acqua nella conduttura, Acea pretende, per ripararla, una firma da parte di chi ha segnalato l’inconveniente, che sollevi Acea dai danni che potrebbe fare effettuando la riparazione. Se la firma manca, la riparazione non viene effettuata da parte delle ditte subappaltanti che dovrebbero riparare il guasto. E così migliaia di ettolitri vengono sprecati. Inutile appellarsi all’Acea, il cui ufficio stampa non fa nulla per venire incontro alle utenze.
Nessuno paga per i propri errori
L’ottusità di questi cartelli che agiscono in condizioni di monopolio impedisce addirittura il ragionamento, il confronto, il comportamento logico. Così Acea preferisce che vengano sperperati ettolitri di acqua piuttosto che ammettere che aveva torto. E’ chiaro che lo strapotere di Acea, in cui c’è anche quello di staccare l’acqua al moroso anche di un giorno, vada ripensato tutto da capo. Così non è più un servizio pubblico, è una vessazione continua effettuata da chi ha il coltello dalla parte del manico. E se si perdono milioni di litri di acqua non è importante per nessuno, perché nessuno paga per i suoi errori.