La Polizia costretta ad aprire 15 “mini-questure” per garantire la sicurezza che oggi non c’è

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Sicurezza, cancellati i decreti Salvini, ma la Capitale non si sente affatto sicura. Per questo sono da ieri operativi a Roma altri 15 distretti di polizia, uno in ogni municipio, una sorta di “mini questure”, fermo restando il ruolo di San Vitale, con funzioni di coordinamento e controllo nella loro area di competenza. I distretti, che saranno affiancati da 24 commissariati sezionali, sono stati istituiti con il decreto del capo della Polizia del 5 agosto 2020. La rivoluzione della mappa dei presidi di polizia della città è stata presentata dal questore della Capitale, Carmine Esposito. Il capo della Polizia Gabrielli ha ricordato che l’idea nacque 5 anni fa, per andare incontro ai problemi del territorio. “Sono nati, all’interno della prefettura di Roma, i tavoli di osservazione che però pagavano lo scotto di una non perfetta aderenza alla geografia della città”.

La Polizia non riesce a controllare il territorio

Insomma, la domanda di sicurezza che veniva dalla città e la necessità di risposte immediate – allora era attivo il terrorismo fondamentalista – hanno fatto risolver ela Polizia a modificare la sua struttura. In questi anni poi la percezione della sicurezza a Roma è molto peggiorata. Con clandestini pregiudicati che imperversano, rom che rubano ovunque, accampamenti abusivi in tutta la città, anche in zone centrali. E le due grandi stazioni di Roma ostaggio di immigrati, spacciatori e sbandati di ogni tipo, con le forze dell’ordine che non riescono a garantire la sicurezza dei cittadini perbene.

Roma ha bisogno di sicurezza adesso

Oltre ai 15 distretti di pubblica sicurezza, Trevi Campo Marzio, Salario Parioli, Fidene Serpentara, San Basilio, Prenestino, Casilino, San Giovanni, Tor Carbone, Esposizione, Lido di Roma, San Paolo, Monteverde, Aurelio, Primavalle e Ponte Milvio, restano operativi 24 commissariati sezionali. “In questa giornata”, ha detto Esposito, ”raggiungiamo un importante e storico traguardo per la questura di Roma”. La cui organizzazione ”sta velocemente assumendo un nuovo profilo per affrontare le sfide che ci si presenteranno davanti negli anni a venire”. E soprattutto per il presente, aggiungiamo noi sulla scorta della cronaca quotidiana.

Il modello sono altre realtà europee

In collegamento in videoconferenza con la sala del Quattro Fontane anche i 13 questori delle altre città metropolitane italiane. ”Città in cui – ha spiegato il questore – l’adattamento del modello romano potrebbe costituire in futuro un importante strumento per le strategie della sicurezza”. Le prime a creare i distretti di Polizia sulla scia di Roma saranno Milano, Torino, e Napoli. Inoltre la nuova organizzazione, ha detto Esposito, ”tende a un allineamento del nostro sistema a quello delle più importanti realtà europee”. Il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, ha spiegato che “questa nuova organizzazione incontrerà i presidi dei carabinieri e della Guardia di Finanza e non ci sarà una sovrapposizione ma un coordinamento.

La Polizia inaugura anche il terzo polo delle Volanti

Ieri è simbolicamente partito anche il terzo polo delle Volanti, che è nato in via di Grotta Perfetta nello stabile del distretto di pubblica sicurezza di Tor Carbone, e che si affianca allo storico polo di via Guido Reni e al secondo polo inaugurato a dicembre scorso in via Alvari a Tor Cervara. “Grazie ai tre poli che abbiamo creato in questi mesi, le volanti si spostano più velocemente su tutto il territorio di Roma – ha detto Esposito -. Tutte le pattuglie raggiungono le zone assegnate percorrendo pochi chilometri e in tempi particolarmente ridotti, cosa che consentirà di incrementare la copertura delle aree urbane e l’efficacia dei servizi con un sensibile abbattimento dei costi di funzionamento per carburanti e orari di servizio”. Vedremo.