La profezia di Sgarbi: “Incredibile Pd, anche da minoranza si prenderà il Quirinale” (video)

«Il nome che unisce il centrosinistra e il centrodestra è soltanto Draghi, ma allo stato attuale non avendolo proposto il centrodestra diventa un candidato del Pd». Così Vittorio Sgarbi facendo il punto sul Quirinale, votazione giunta alla terza fumata nera.

Con 125 preferenze il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è risultato il più votato nel terzo scrutinio per l’elezione del Capo dello Stato. Dopo di lui il candidato di bandiera di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, con 114 voti; Paolo Maddalena, con 61; Pier Ferdinando Casini, con 52. Le schede bianche sono state 412, le nulle 22, i voti dispersi 84. Presenti e votanti 978. Domani alle 11 quarta votazione, con quorum che scende alla maggioranza assoluta del plenum, pari a 505.

Sgarbi: “Casellati potrebbe essere il nome vincente per il Quirinale”

«Potevano ancora proporlo qualche giorno fa, quando è fallita l’operazione scoiattolo, ma non l’hanno fatto», ha proseguito il critico d’arte e parlamentare di centrodestra. «Quelli del M5s – ha aggiunto Draghi – hanno un unico nemico, che è Draghi. Potrebbero scegliere Casellati pur di non avere Draghi. Mai uno del Pd, mai Berlusconi. Una donna, presidente del Senato e per Berlusconi sarebbe la consolazione di avere un esponente di Forza Italia». Per Sgarbi resta comunque «impensabile che il Pd, che è minoranza in Parlamento e nel Paese, imponga il suo candidato al Quirinale».

Tra i 5 Stelle tanti spingono per un bis di Mattarella

I grillini in realtà, puntano su Mattarella: «Ci aspettavamo una sessantina di voti, 125 sono un plebiscito… ora i leader dei partiti non possono non tenere conto di quello che sta succedendo», fanno sapere alcuni esponenti pentastellati, a cominciare dal senatore Primo Di Nicola. Tanto che alcuni 5 Stelle stanno valutando di sollevare la questione, chiedendo al leader pentastellato di considerare, con gli altri esponenti del cosiddetto fronte progressista, di sondare la volontà del Presidente uscente prima di abbandonare definitivamente la carta Mattarella. Eventualità bocciata da Fratelli d’Italia, che ha incassato per il suo candidato di bandiera Guido Crosetto ha incassato il doppio dei voti dei suoi grandi elettori.  «Chiedere un bis a Mattarella “è assolutamente impraticabile. Non si fa un presidente della Repubblica perché raschi il fondo del barile, dopo che anche lui ha detto che non è interessato. Sarebbe la fine, non della democrazia, ma del rispetto della Costituzione». Lo ha detto Ignazio La Russa di Fdi a La7.