La Raggi non ha il coronavirus ma un tic chiamato Colle Oppio
Anche Virginia Raggi è positiva ma non al coronavirus: soffre di un tic chiamato Colle Oppio. Appena ne sente parlare, urla, sbraita, chiama la municipale. L’Italia – e Roma, diremmo – soffre per la paura del morbo cinese e lei se la prende con la più antica sezione del MSI.
Ma perché non fa il sindaco seriamente? Perché non si occupa della salute pubblica come primo cittadino? I suoi uomini dovrebbe sguinzagliarli a caccia di abusivi. A verificare chi rompe l’isolamento voluto dal governo contro il coronavirus e lei niente: l’urgenza è quella roccia, la sezione in cui è passata larghissima storia della destra italiana e non solo romana.
Colle Oppio, il tic di Virginia Raggi
Ogni giorno la Raggi fa stupire col suo personalissimo tic, Colle Oppio appunto. Stavamo tutti col fiato sospeso a capire come cambierà la nostra vita. Quella della Raggi deve essere particolarmente noiosa e ha bisogno di un bersaglio fisso.
Nessuno meglio di Giorgia Meloni può ricostruire che cosa ha combinato Virginia Raggi ieri mattina: “Quale può essere il primo provvedimento del sindaco Virginia Raggi dopo l’entrata in vigore a Roma delle misure contro il Coronavirus? Pensare alla tutela della salute dei romani, garantire la pulizia delle strade o sanificare tutti i luoghi pubblici? Ma assolutamente no: e’ utilizzare uomini e mezzi del Comune per sgomberare arredi e materiale da Colle Oppio, la storica sede della destra italiana.
Qualunque altro sindaco di qualunque altra citta’ del pianeta avrebbe oggi dedicato ogni risorsa a tutelare la salute dei suoi cittadini. Purtroppo le idiozie di un sindaco cosi’ inadeguato le vediamo tutti i giorni girando per Roma”.
Non ci sarebbe nulla da aggiungere se non l’inerzia del Campidoglio quando si trova di fronte alla gestione scandalosa del patrimonio devastato dai centri sociali rossi, a partire da quelli che organizzano i party a base di droga.
Tace, la Raggi, e se la prende invece con un pezzo enorme di storia della città. Indegna di rappresentare Roma e tutti i romani, compresi i tantissimi che in quei luoghi sono cresciuti, maturati, ci sono diventati persino ministri come la Meloni e governatori come Marsilio. Ci ha passato una vita un militante politico come Fabio Rampelli.
Odia la comunità che deve rispettare
È davvero vergognoso vedere ogni giorno che in Campidoglio c’è un sindaco che odia una parte della comunità che dovrebbe rispettare. La chiusura di Colle Oppio è stata una prepotenza politica e amministrativa ed è inutile la barzelletta di un affitto a basso prezzo. Il Comune ha mille possibilità per chiedere quello che vuole. Ma ha scelto la peggiore, perché di fronte la Raggi si è trovata gente perbene, che non si droga e non pratica violenza.
Riva destra, che è federata a Fratelli d’Italia, ha detto alla Raggi di mostrare “i suoi muscoli con i centri sociali, i quali non pagano correnti, ne’ affitti, che neanche ci sono poiche’ sono quasi occupati illegalmente. Ovviamente cio’ vale anche per campi nomadi e moschee abusive“.
La signora del Campidoglio non risponderà, il tic non se lo fa curare.