La regione ci risponde: Leodori, “mascherine pronte”

Regione mascherine

Almeno Leodori risponde su questa storia incredibile delle mascherine. Il vicepresidente della regione Lazio non ci sta a far passare come inerte l’istituzione (che rappresenta con ancora maggiori responsabilità da quando Zingaretti sta in quarantena). E dopo aver letto 7colli ci dice la sua.

La regione: “Vogliamo mascherine in regola”

Leodori da Fb
Daniele Leodori, vicepresidente della regione Lazio

E spiega: alla regione Lazio “sono arrivate seicentomila mascherine chirurgiche, che non sono quelle che stanno scatenando le polemiche da ieri”. Dalla protezione civile nazionale ne sono giunte poche, circa duemila.  “Perché noi dopo le polemiche di Milano abbiamo bloccato tutto. Le nostre mascherine chirurgiche verranno distribuite tra questa sera e domani sera e sono a 4 strati”. Ci tiene a rassicurare Leodori: “Le Ffp2 e le FFP3 3 le abbiamo ordinate e le abbiamo previste in consegna per martedì sera”.

Diamo volentieri atto al vicepresidente della regione delle sue precisazioni e siamo certi che lo stesso Leodori non vedrà l’ora di far consegnare le mascherine a ciascun operatore.

Come nasce la polemica con i sindacati

La polemica nel Lazio nasce da un presupposto che ha condizionato la gestione della vicenda Covid-19 nel Lazio, affermano i sindacati.
In un documento regionale dell’ 11 marzo scorso si affermava che gli operatori sanitari dovevano indossare la mascherina chirurgica solo per assistere pazienti con sintomi respiratori senza contare i portatori sani. Il che aveva suscitato ovvie inquietudini. Davanti al paziente sì, nel reparto no. Questo, sommato al materiale scadente arrivato dalla protezione civile sia pure in pochi esemplari, ha fatto da detonatore alla protesta.

Nel protocollo d’intesa governo-sindacati di ieri si è per fortuna precisato che tutti i lavoratori le devono indossare, anche chi lavora in fabbrica, a maggior ragione in ospedale.

In più c’era stata un’altra direttiva in cui si sosteneva addirittura che gli operatori sanitari anche dopo contatto con positivi, ma in assenza di sintomi, potessero lavorare senza fare la quarantena. Si stava scivolando nel caos.

Se si torna alla normalità, presidente Leodori, siamo i primi ad esserne felici. L’informazione serve anche a questo.