La regione fa piazza pulita alla stazione Tiburtina
Stazione Tiburtina, parcheggio dei pullman improvvisamente liberato dopo la denuncia via facebook rilanciata dal sito 7colli. Abbiamo ricevuto la fotografia direttamente dal vicepresidente della regione, Daniele Leodori, che si era mosso dopo aver letto l’articolo pubblicato ieri sera sugli assembramenti segnalati, in palese violazione delle disposizioni anti coronavirus.
La protesta di Ghera (FdI) per la stazione Tiburtina
Stamane aveva preso posizione anche Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Pisana: “Il video postato sul sito ‘7colli.it’, evidenzia come alla stazione Tiburtina non vi sia nessuno che rispetta le distanze di sicurezza in barba ai decreti del Governo. Assurdo però che in tutto questo caos non vi sia nessuno che controlli tali assembramenti alle fermate dei bus. Perché questo è l’esempio di ciò che non dovrebbe accadere.
Chiediamo alla sindaca Raggi di verificare anche questo tipo di situazioni intervenendo presso la Questura di Roma. Chieda la presenza di agenti proprio in quei luoghi dove possono esserci maggiori assembramenti”.
Se la Raggi tace si è fatta carico del problema la regione con l’intervento di Leodori, che probabilmente ha sollecitato la prefettura di Roma.
In effetti la notizia di 7colli aveva suscitato interesse anche a livello nazionale con il Tg2 post, come rilevato anche dal Secolo d’Italia.
Altrove sono intervenuti i carabinieri
In altre zone di Roma sono invece intervenuti direttamente i carabinieri. La presenza di militari sul territorio è stata infatti rinforzata per far fronte alle esigenze imposte dalla situazione di emergenza epidemiologica da COVID-19.
All’interno del Gra, nella sola giornata di ieri, i carabinieri hanno denunciato a piede libero dai Carabinieri 5 persone, tutte per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Un romano, due originari della provincia di Oristano, ma residenti a Roma e un cittadino tunisino, di età compresa tra i 53 e i 59 anni pizzicati dai Carabinieri della Stazione Roma Bravetta. Se ne stavano seduti ai tavoli esterni di un bar, regolarmente chiuso, mentre bevevano e mangiavano senza rispettare le prescrizioni imposte dal Decreto.