La rivoluzione di Di Maio: una casta con stipendi a 5 Stelle (video)

di maio e il poltronificio

Alla fine i grillini di Di Maio la scatoletta di tonno se la sono mangiata. Sì, quel parlamento che avrebbero dovuto aprire con un apriscatole invece ha fagocitato loro. In che senso? Nel senso che alla prova dell’eserecizio del potere, i grillini si sono dimostrati come e peggio degli altri. E la gente se ne è accorta, punendoli severamente in tutte le elezioni che si sono succedute dalle politiche a oggi. Ed è per questo che non fanno votare il popolo, per tenersi streette le poltrone. Quella dei 5 stelle è la più grande delusione politica dal dopoguerra a oggi. Ma per fortuna sono al tramonto. Qualcuno di loro sopravviverà, certo, magari inserito nelle liste del Pd, la sui ideologia alla fine è uguale.

Così Di Maio ha lottizzato tutto

Negli ultimi mesi Luigi Di Maio, vero padrone del movimento, ha piazzato un esercito di 70 fedelissimi nei ministeri, nelle societò partecipate, negli enti pubblici, negli istituti bancari. Le inchieste sulle tangenti africane dell’Eni non hanno impedito ai grillini di riconfermare la nomenklatura dell’Eni, malgrado tutto. Ma è solo un esempio. La verità è che i grillini, da sedicenti fustigatori del malcostume alla fine si sono mostrati per quello che forse sono sempre stati. Altro che onestà, onestà, volevano solo sostituirsi agli occupanti della tavolata. E il bello è che la lottizzazione scandalosa, che ha miracolato tanti già miraoclati grillini, è stata silenziata dai media del regime.

Per le poltrone la burocrazia si snellisce miracolosamente

Di Maio ha piazzato amici, conoscenti, compagni di scuola, come consulenti e amminstratori di varie strutture. Non solo li ha aiutati, ma soprattutto in questo modo tenta di riprendersi il Movimento che gli sta sfuggendo di mano a causa dei continui insuccessi. Insomma, la nuova casta è più ingorda che mai: il segnale che dovevano dare non l’hanno dato. Ma c’è di peggio: il governo grillincomunista ha abbandonato gli italiani in difficoltà, non riuscendo a far arrivare aiuti e casse integrazioni, a causa della burocrazia, dicono. Ma per la girandola delle poltrona la burocrazia si snellisce per miracolo. Qui l’unica cosa a 5 stelle sono gli stipendi dei nuovi barbari grillini. La vicenda è ben raccontata dal deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli.