La Roma Lido non è per i disabili. Il bollettino dei pendolari stronca Atac
![](https://www.7colli.it/wp-content/uploads/2021/06/61216C6C-AE0C-4CE5-95BA-FAA929D3F600.jpeg)
Il bollettino del Comitato dei pendolari della Roma Lido stronca la politica delle manutenzioni di scale mobili e ascensori pubblicizzata dall’Atac. E dimostra dati alla mano come quasi la metà degli impianti siano ancora non funzionanti. Perché rotti, o in attesa del collaudo. Un problema per tutti, ma specie per gli utenti fragili e per i disabili. Che vedono fortemente limitata la loro possibilità di utilizzare il trasporto pubblico locale. In barba al diritto alla mobilità, che è garantito addirittura in Costituzione. Il bollettino va a beneficio di chi ha seri problemi di deambulazione o viaggia con carrelli, passeggini o port-enfant al seguito. “Oggi ci sono 13 impianti bloccati sui 30 esistenti all’interno delle stazioni tra Cristoforo Colombo e Vitinia – si legge nel dispaccio. Sempre non accessibili tutte le prime 4 stazioni di Ostia. Non accessibili anche Vitinia (guasto ascensore), Casal Bernocchi (4 su 5 impianti fermi) e Tor di Valle”. E poi l’amara conclusione.
“ATAC, dopo aver annunciato a marzo la “fine” dei lavori di revisione su alcuni impianti, ancora non è in grado di comunicare le date di riapertura. Ferme le scale mobili a Magliana (3 su 6) e tutte quelle in salita a Piramide Metro B (4 su 4). Inaccessibile Basilica S.Paolo per chi arriva da Ostia (blocco ascensore)!“ Ogni ulteriore commento appare superfluo.
![](https://i0.wp.com/www.7colli.it/wp-content/uploads/2024/07/banner-DEI-PEPERINO.jpeg?w=350&ssl=1)
Metro B, ancora un ascensore rotto. E i Vigili del Fuoco devono soccorrere un disabile
Non solo Roma Lido, anche nelle altre metro l’accessibilità è un disastro
I disservizi legati ad ascensori e scale mobili non funzionanti non sono purtroppo limitati alla Roma Lido. Perché anche nelle altre metropolitane siamo di fronte a un bollettino di guerra. Con decine di impianti fuori uso. E un disabile che poche settimane fa ha dovuto essere aiutato. Per risalire in superficie dalla stazione di Rebibbia con la sua carrozzina. E sulla metro B, sempre secondo il bollettino dei pendolari, “continuano ad essere inaccessibili tutte le stazioni da Rebibbia a Policlinico e Castro Pretorio (chiuse le ultime due). Problemi anche a Colosseo (scala mobile) e Laurentina (inaccessibile causa ascensore lato partenze). Permangono chiusi i passaggi coperti interni a raso tra Porta San Paolo e Piramide e tra Piramide e stazione Ostiense RFI. Ancora guasti i tabelloni elettronici di avviso a Tor di Valle e uno dei 2 del binario 2 di Magliana”. Ma anche la linea A è andata in forte sofferenza, con lavori infiniti tra Cornelia, Barberini, Spagna e Castro Pretorio. Mentre disservizi vengono ancora segnalati a Roma Termini.
In tutto questo, la società Roma Metropolitane è in liquidazione. E non si sa che fine farà, insieme ai quasi 150 dipendenti rimasti in organico. Mentre i soldi per il prolungamento della linea C oltre Colosseo e Piazza Venezia non ci sono. Nemmeno nel PNRR. Va bene, ce ne faremo una ragione. E gli eventuali sogni di gloria sono rimandati a dopo il 2025. Ma almeno quel poco che c’è, chi amministra ha il dovere di farlo funzionare. E di garantire il trasporto pubblico accessibile a tutti i cittadini.