La sequenza dell’arresto dell’albanese che ha seminato il terrore in Vaticano (video)

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La Procura di Roma ha chiesto la convalida dell’arresto per Erjol Nako, il 39enne albanese. La cattura è arrivata ieri dopo un inseguimento avvenuto nei pressi del Vaticano. L’uomo è stato bloccato dopo essere fuggito ai controlli dei carabinieri che hanno sparato un colpo alle gomme; su via Gregorio VII poi ha incontrato diverse Volanti, tamponandole, finendo la sua fuga contro un’auto della Polizia di Stato. L’uomo, fermato dai carabinieri e dai poliziotti del commissariato Borgo, è accusato di lesioni e resistenza aggravate. La decisione del gip arriverà dopo l’udienza di convalida prevista nelle prossime ore. Prima del gesto, il 39enne albanese aveva postato messaggi farneticanti su Facebook, inclusi riferimenti a San Michele Arcangelo, l’angelo che secondo la tradizione popolare combatte il demonio.

Ecco il momento dell’arresto dell’albanese

 

Rimangono però ancora poco chiari i motivi per cui il 39enne albanese ha evitato il posto di blocco eseguendo pericolose manovre su strada, fino all’arresto.

”Fin dal primo momento non c’è stato alcun dubbio sul fatto che non ci fosse alcun pericolo di minaccia terroristica”. Lo ha detto all’Adnkronos il dirigente dell’Ispettorato di pubblica sicurezza Vaticano Luigi Carnevale in merito all’inseguimento dell’uomo, alla guida di una Bmw che questa mattina non si è fermato all’alt intimato dai carabinieri e a tutta velocità ha abbattuto alcune transenne di sicurezza in uso ai militari su via Paolo VI, spiegando che ”le autorità vaticane sono state tempestivamente informate”.

”L’uomo con numerosi precedenti, soprattutto in materia di droga, era sfuggito a un controllo lontano dall’area di Piazza San Pietro ed è arrivato casualmente nell’area intorno al Vaticano – aggiunge – Inizialmente non c’è stata una reazione più ferma proprio per evitare anche reazioni di eccessivo allarme fra i fedeli e i pellegrini che a quell’ora erano già numerosi nella zona”.