La vendetta di Monti: “Draghi è come me”. E sui media invoca la censura

Monti Draghi

Sono molte le analogie che legano, a 10 anni di distanza, il governo di Mario Monti a quello di Mario Draghi: “dalla difficoltà in cui si sono trovati i sistemi politici italiani per ragioni diverse fino alla scadenza a breve dalle elezioni politiche”.

Con queste parole, l’ex premier Mario Monti nel corso del suo intervento alla Festa dell’Ottimismo del Foglio ritrova differenze e similitudini con il governo attuale di Mario Draghi. All’attuale presidente del Consiglio lo lega “un’altra incredibile analogia”. Quale? “Lo spread che vuol dire scarto tra tasso italiano e quello tedesco ma che vuol dire ancora contagio”.

“Tutti e due meritiamo il titolo di Supermario”

Quanto all’appellativo che unisce i due premier Monti ha raccontato come una sera a Bruxelles, “ho consegnato formalmente il titolo di Supermario a Draghi”. Un Supermario, come ha ricordato ancora Monti, che prima di quel famoso ‘whatever it takes’ era stato “falchissimo in Ue e con Trichet, in quella famosa lettera, aveva strizzato Berlusconi” e di fatto imposto a Monti di insediarsi accettando al primo punto quelle condizioni al sostegno europeo legate a drastiche misure di risanamento economico. Da Falco a Colomba? “Su in cielo succedono molte cose”, ironizza.

Monti suggerisce a Draghi di censurare i media

“Di colpo abbiamo visto che il modo in cui è organizzato il mondo è disunito – ha premesso l’ex premier -. Abbiamo iniziato a usare il termine guerra ma non abbiamo usato una politica di comunicazione adatta alla guerra. Bisognerà trovare un sistema che concili la libertà di espressione ma che dosi dall’alto l’informazione”, ha sentenziato. In pratica, Monti ha consigliato all’attuale premier Draghi una sorta di censura, una specie di controllo dall’alto della comunicazione.