“L’aria che tira” tra Fini e Gasparri è gelata: ecco cosa si sono detti a La7 (video)

Chissà da quanto tempo Fini e Gasparri non si incontravano nella stessa trasmissione televisiva: di certo, stamattina in diretta tv su La7, è stato evidente l’imbarazzo tra l’ex presidente di Alleanza nazionale e il vicepresidente del Senato.
Myrta Merlino cerca inutilmente di sciogliere la tensione tra i due
Myrta Merlino cerca di scongelare l’atmosfera sollecitando i due a parlarsi, con Gianfranco Fini in studio e Maurizio Gasparri in collegamento. “Lo saluto, che gli devo fare? Ma è uno scherzo?”, dice l’ex presidente della Camera. Mentre il senatore di Forza Italia taglia corto con un raggelante: “Me lo saluti”. La conduttrice dell’Aria che tira cerca di trovare un punto di contatto tra i due, finché finiscono per concordare sul fatto che la Legge Bossi – Fini vada modificata. Ma i toni sono di un distacco evidente da parte di entrambi.

Fini bacchetta La Russa: su via Rasella non è lecito fare battute
Al di là del siparietto con Gasparri, Fini ha parlato della situazione politica, non lesinando stoccate a Fratelli d’Italia. A cominciare dal presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Sulla strage di via Rasella, non è lecito fare battute, non è lecito scherzare. Poi Ignazio La Russa, che è un uomo intelligente, si è reso conto di aver preso una cantonata. Anche qui, il 25 aprile che cos’è? È la festa della liberazione dal fascismo”, ha detto Fini. “Stavo citando (Luciano) Violante, sa cosa ha detto anche? Il 25 aprile a due condizioni: che la destra si riconosca come antifascista e che la sinistra non presuma di avere la paternità della Resistenza, perché la Resistenza non interessò soltanto i Gap (Gruppi Azione Patriottica), interessò liberali, popolari, azionisti, monarchici”, ha aggiunto l’ex leader di An.
“Lollobrigida ha detto una colossale sciocchezza”
Non è mancata una stoccata al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. La sostituzione etnica? Il ministro Lollobrigida «ha detto una colossale sciocchezza, che non sta né in cielo né in terra. Credo alla sua buona fede – ah proseguito l’ex presidente della Camera – anche se la conosco pochissimo. Lollobrigida ha chiesto scusa ma non sapeva che quel termine fosse uno slogan suprematista. Una frase infelice capita a tanti…»