La sinistra “vuole” la storia. Ma La Russa non ha torto

Sinistra storia

La sinistra conta sulla paura per imporre la propria lettura della storia. Non cambiano mai. E pretendono, costoro, di imporre a tutti il loro pensiero.

Ora c’è il “dibattito”, anzi il linciaggio perché La Russa ha evidenziato che via Rasella ha scatenato l’atroce rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Come se avesse detto il falso. E tutti sanno che così non è.

La sinistra “usa” la storia

La realtà è che se osi mettere in discussione un dogma, la sinistra che pretende di scrivere la storia ti dice zitto, perché se parli è grazie ai partigiani. È una solfa che si ripete in continuazione, perché sono loro a volerti dare e togliere la parola secondo quel che gli aggrada.

Il che, a un’ottantina di anni da allora, è abbastanza fuori luogo.

La resistenza ci fu, eccome se ci fu. E poi si entrò nella democrazia. Che si è cibata di elezioni. Di urne e di seggi. Di scrutini e di risultati. Dal Msi ad oggi non ricordo colpi di Stato.

Ecco, dalla destra di governo mi aspetterei una orgogliosa rivendicazione del suo percorso storico nella democrazia: al governo, nelle istituzioni, in maggioranza come all’opposizione, ti ci portano gli elettori, non i partigiani. Verso i quali non deve mancare il rispetto, senza mai dimenticare che anche dall’altra parte ci furono italiani che combatterono nella guerra civile. Lo hanno scritto fior di storici.

Osceni attacchi a La Russa

Perché se cade anche questo concetto, vuol dire che tutto va letto secondo il manuale della faziosità. La storia che serve per affermare il predominio di parte.

Chi mise quelle bombe a via Rasella, provocò le Fosse Ardeatine. Parlarne in modo isterico come se ne fa contro La Russa è osceno anzitutto nei confronti di tutti i Caduti.

Ignazio è prima senatore e poi Presidente perché gli italiani hanno votato a destra, questa destra, e lo fanno da decenni. Stavolta in modo maggioritario. E questo non può togliere il diritto di parola a nessuno.