Latina, Coletta difende Abc: “È un bene per la città, interverranno gli organi di controllo”

A Latina continua il dibattito su Abc, la società per il servizio integrato di raccolta dei rifiuti urbani. Investimento pubblico o privatizzazione, è il bivio davanti a cui si interrogano forze di maggioranza e opposizione, che hanno ingaggiato un duro confronto sulle iniziative da intraprendere nel prossimo futuro. Nel dibattito in corso abbiamo chiesto all’ex primo cittadino e attuale consigliere di Latina Bene Comune, Damiano Coletta, quali sono i punti di forza di una gestione pubblica che hanno portato alla genesi di Abc. Quella di Coletta è stata una replica chiara alle zone d’ombra delle politiche messe in campo dal sindaco Celentano e la sua maggioranza, che ricorda come “la decisione di istituire Abc è stata una scelta precisa della precedente amministrazione comunale guidata da Damiano Coletta”, accusa l’attuale primo cittadino in quota FDI.
Coletta tiene a sottolineare di aver agito per salvaguardare i posti di lavoro e togliere dalla logica del profitto un servizio fondamentale per la cittadinanza.

“Alcuni numeri – spiega Coletta – descrivono la bontà di quanto fatto: cento dipendenti stabilizzati ed è stato assunto nuovo personale, la percentuale della raccolta differenziata con il servizio porta a porta è salita dal 28 al 54%, mentre si è ridotta la quota di indifferenziata”, un numero considerevole soprattutto in virtù del risparmio per le casse comunale nello smaltimento dei rifiuti urbani.
“Un azienda che non investe”
“Poi è arrivata la nuova amministrazione che per due anni ha svolto un’analisi costata 40mila euro ( di soldi pubblici) e che non ha prodotto alcun risultato concreto. Questa infatti riportava che l’azienda dal punto di vista economico fosse sana, ma con elevati costi per il personale, ma si trattava di un fatto acclarato. Sono stati bloccati gli investimenti sul porta a porta – continua Coletta – impedisce di implementare la raccolta differenziata in centro e taglia 500 mila euro rispetto al contratto previsto per la gestione della raccolta dei rifiuti che era di 17 milioni e 600 mila euro e ne toglie 500mila senza modificare il contratto”.
“Apprendiamo, inoltre, che il bilancio dell’azienda è in utile di 685 mila euro. Allora un’azienda speciale non può fare utile, ma deve investire, e questa non riesce a farlo perché siccome non vengono approvati i bilanci di previsione si trova in questa situazione un po’ paradossale, nel senso che è costretta a rallentare il proprio servizio proprio perché ha dei bilanci in utile che sono il riflesso della riduzione dei servizi che loro stanno offrendo”.
“Una maggioranza litigiosa”
“Da giugno si è deciso di mandare in liquidazione l’azienda, come affermava un consigliere della maggioranza, costituisce un fatto grave che merita un’indagine da parte della Corte dei Conti. C’è la volontà di far entrare dalla finestra il privato in un’azienda che è patrimonio della città da difendere. Latina – prosegue Coletta – è sotto scacco da una situazione di conflittualità interna alla maggioranza e nello stesso tempo dalla mancanza di chiarezza rispetto ad un settore che è strategico per la gestione della città. Ciò deve essere raccontato ai cittadini anche all’interno degli organi di controllo che hanno funzione importante per quello che sta accadendo”.
Infine Coletta interviene sulle tensioni sorte in maggioranza con Noi Moderati, in particolare con l’assessore Franco Addonizio sulla vicenda ABC: ” Il gruppo di Noi moderati ha sollevato la questione, perché evidentemente essendo coinvolti in prima persona avranno consultato le persone che hanno competenza come abbiamo fatto noi dell’opposizione e ci siamo accorti che questa delibera di retroattività del progetto ha un alto rischio di illegittimità. Poi chi paga? Paga l’ente, ma pagano anche i cittadini”.
Un’opposizione compatta
A questo punto, l’opposizione è compatta nel difendere un bene della città. Per anni la società pubblica ha rappresentato un patrimonio della città non solo in termini economici, ma in termini di capitale umano generando posti di lavoro e dando la possibilità di garantire un servizio a costi più contenuti, lasciando anche un adeguato margine per calmierare i costi nella raccolta dei rifiuti.