Licei in rivolta anche a Roma. La Azzolina, tornate in classe

Licei in rivolta anche nella Capitale. Con i genitori che spesso si sono ritrovati a solidarizzare con i propri figli. E in qualche caso a presenziare anche fisicamente a scuola. Tutto nasce dalla decisione di riprendere la didattica in presenza anche alle superiori. Mantenendo però una quota di Dad, la famigerata didattica a distanza. E prevedendo orari scaglionati per gli ingressi e le uscite dagli istituti. Il tutto ovviamente per ridurre il rischio di assembramenti e contagi. Sia davanti alle scuole che sui mezzi pubblici. Ma è proprio sulle (mancate?) contromisure messe in campo da governo, Comune e Regione che si è accesa la protesta. Per i mezzi pubblici ancora troppo affollati, con attese eccessivamente lunghe. Ma anche per una connessione internet spesso scadente, e attrezzature obsolete. Che renderebbero la didattica a distanza faticosa. E spesso quasi inutile. Le critiche riguardano più in generale anche i mancati investimenti sulle scuole e le politiche educative degli ultimi decenni. Con spazi per la didattica spesso angusti. Che in piena pandemia si sono rivelati drammaticamente insufficienti. Così la protesta è esplosa fragorosa. Con l’occupazione del Kant a Tor Pignattara. E la marcia degli studenti del Visconti fin sotto al Campidoglio. Ma agitazioni sono segnalate anche al Tasso, al Giulio Cesare, al Talete e in moltissimi altri plessi. Mentre al Teresa Gallace a don Bosco sono stati i docenti a mettere in atto una sorta di ‘sciopero bianco’.

Studenti e prof del liceo “T. Gullace” di Roma in rivolta: “Così non si può rientrare”

Blindati al Kant, mentre al Gallace i docenti insegnano il ‘diritto all’istruzione’. La protesta nei licei romani

La situazione più esplosiva in città è forse quella del Liceo Kant a Tor Pignattara. Dove è in corso una occupazione da parte del collettivo con i blindati della Polizia che sorvegliano l’ingresso. E con rischi anche sul piano dei possibili contagi in piena emergenza sanitaria. Ma i genitori degli studenti in agitazione hanno solidarizzato con i propri figli. Ritenendo giuste e motivate le proteste. Al Virgilio invece hanno deciso di recarsi direttamente in Piazza del Campidoglio. E hanno avuto un pensiero per tutti. Per il governo e la ministra Azzolina che avrebbero abbandonato la scuola. Ma anche per la sindaca Raggi e il governatore Zingaretti. Sul tema del potenziamento del trasporto pubblico, promesso ma giudicato insufficiente. E sugli investimenti per mettere in sicurezza gli istituti. Al liceo Gallace a Don Bosco invece i docenti hanno sospeso la didattica regolare. E starebbero insegnando temi generali di educazione civica. Tra i quali il diritto allo studio e all’istruzione. Una sorta di ‘sciopero bianco’, in attesa di risposte concrete. Mentre da parte sua la ministra Azzolina ha invitato tutti a rientrare in classe. Sappiamo che ci sono problemi ma stiamo intervenendo, ha fatto saprete la titolare del dicastero di Viale Trastevere. E le difficoltà ce le hanno tutte le categorie. Basterà per placare gli animi? Al momento, non sembra proprio.

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