L’ong Msf: “Evitare gli sgomberi”. E che dovremmo fare, ridurre tutta Roma a un bivacco?

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Le ong parlano chiaro. Medici Senza Frontiere (Msf) si è opposta allo sgombero dello schifo di viale Pretoriano a Roma, dove decine di irregolari bivaccavano senza la minima nozione di igiene, spacciando droga, infastidendo e a volte addirittura aggredendo chi passasse loro davanti. Msf ieri infatti ha fatto una dichiarazione gravissima. Esprimendo “preoccupazione per la sorte di decine di persone sgomberate questa mattina senza soluzioni alternative dall’insediamento di viale Pretoriano a Roma. Sono rimaste senza un posto dove andare e senza effetti personali perché durante le operazioni di sgombero sono stati rimossi e distrutti i materassi lungo il marciapiede, coperte, vestiti e qualsiasi altro bene in loro possesso”.

Reazioni delle ong contro gli sgomberi sacrosanti

Lungo viale Pretoriano, ricorda Msf in una nota, “abitavano (“abitavano”) uomini e donne, molti stranieri e qualche italiano, alcuni finiti a vivere per strada per aver perso il lavoro durante il lockdown, (non è vero, il bivacco c’è da molto prima del lockdown) o passati di sgombero in sgombero dopo diversi interventi delle forze dell’ordine, anche durante le misure più restrittive sul Covid-19. Adesso non sanno dove trascorreranno la notte a causa dell’ennesimo sgombero forzato che non ha trovato una soluzione nemmeno per le persone in condizioni di vulnerabilità”. ”Viale Pretoriano non era la soluzione, così come questo ennesimo sgombero che non farà altro che determinare un’ulteriore frammentazione degli insediamenti informali in città e la costituzione di nuclei ristretti di migranti e rifugiati che vivono in luoghi sempre più marginali”, dichiara Msf.

I bivacchi definiti con grande creatività “siti informali”

La cosa incredibile è che l’occupazione illegale e violenta da parte di questa gente di territori del comune di Roma, viene eufemisticamente definita come “sito informale”. Definizione sprezzante del diritto dei cittadini e della legge. In realtà si tratta di vere e proprie zone franche, di slum dove i clandestini delinquono. Tra le persone sgomberate, alcune assistite da Msf, in azione da agosto nel “sito informale” con un team composto da un infermiere, un esperto d’igiene e un mediatore interculturale, che al primo intervento aveva individuato alcune persone con problematiche di salute. Principalmente legate alle precarie e prolungate condizioni di vita in strada, segnalate ai servizi sanitari dedicati e in alcuni casi accompagnate per le visite mediche specialistiche necessarie. Msf dedica anche agli italiani tutta questa attenzione?

Si chiede addirittura di non effettuare gli sgomberi

Si sostiene poi che la maggior parte degli abitanti dell’insediamento sia in possesso di un documento di soggiorno, spesso scaduto e non rinnovato per mancanza di requisiti amministrativi, come la residenza. Ci permettiamo di dubitarne. Altri hanno ricorsi pendenti, le cui tempistiche si sono diluite a causa della chiusura degli uffici pubblici dovuta all’epidemia. Oltre un mese e mezzo fa Msf aveva segnalato alle autorità le critiche condizioni igienico sanitarie dell’insediamento, chiedendo di individuare soluzioni adeguate alle singole persone. E di interrompere il circuito insensato degli sgomberi senza alternative. “È più che mai necessario che a livello nazionale e locale sia evitata la rimozione di insediamenti informali attraverso il ricorso a sgomberi forzati. In assenza di soluzioni abitative alternative finalizzate a un inserimento sociale stabile”, conclude la nota. E’ vero, basterebbe espellerli.

Il business dei clandestini è miliardario

Msf ignora che queste situazioni sono collegate al traffico di clandestini organizzato da scafisti. I quali violando la legge consentono, a pagamento, ad altre persone di violare la legge, invadendo illegalmente una nazione sovrana. Nazione che però  per debolezza e incapacità non fa rispettare la propria legge. Accogliendo i clandestini e sperperando innumerevoli risorse dei cittadini italiani per far vivere questi fuorilegge in Italia. Queste persone non sono state invitate, non hanno un permesso di lavoro, non sono state chiamate a lavorare. Essendo centinaia di migliaia, non tutti riescono a trovare un’occupazione, e allora delinquono, come dimostrano le statistiche carcerarie.

A San Lorenzo, poco lontano da viale Pretoriano, c’è una autentica crak house. Luoghi dove i clandestini spacciano e dove ci si può andare a drogare in tutta tranquillità. Msf è contrario anche a quello sgombero? Alle stazioni Termini e Tiburtina vi sono altrettante zone franche dove è impossibile passare, soprattutto la notte. Ma riteniamo che questo enorme business prima o poi finirà. Gli sgmberi devono intensificarsi per la stessa tutela di quelli che ci “abitano”.