L’opposizione si attacca al treno di Lollobrigida: la fermata del Frecciarossa non era prevista

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Una “fermata straordinaria” del Frecciarossa Torino-Salerno alla stazione di Ciampino, pochi chilometri a sud dalla Capitale. Ne avrebbe usufruito, secondo quanto riporta ‘Il Fatto quotidiano’, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, diretto a Caivano per l’inaugurazione di un nuovo parco urbano. Il treno, però, aveva accumulato quasi due ore di ritardo.

Nessun ritardo, nessuna conseguenza per gli altri viaggiatori, ma l’opposizione fa cagnare

Un ulteriore ritardo sarebbe stato provocato da un problema ad uno scambio tra Zagarolo e Valmontone. A quel punto il capotreno sarebbe stato autorizzato dal personale Rfi ad effettuare la fermata straordinaria. Circostanza che avrebbe consentito al ministro di raggiungere Caivano con altri mezzi. L’episodio che ha portato oggi il ministro al centro delle polemiche, con l’annuncio di interrogazioni da parte delle opposizioni – con Iv pronta a chiedere le dimissioni- e la difesa a spada tratta di Lollobrigida da parte soprattutto dei colleghi. A nessuno sfugge, infatti, il carattere istituzionale del viaggio del ministro.

Malan: “Contro il ministro Lollobrigida proteste risibili”

”Non accettiamo da chi ha annullato le libertà degli italiani a colpi di Dpcm e dilapidato le risorse dei cittadini per favorire le ristrutturazioni ai ricchi proprietari di castelli e ville. Le critiche e le relative richieste di dimissioni fatte da Giuseppe Conte e Matteo Renzi verso il ministro Lollobrigida sono risibili. Il ministro Lollobrigida aveva un impegno relativo alla sua carica a Caivano, dove la sua assenza sarebbe stata istituzionalmente assai negativa nei confronti degli altri partecipanti. Per questo, essendoci la possibilità, bene ha fatto Ferrovie dello Stato a garantire la possibilità di scendere a chi volesse farlo. Il resto sono soltanto chiacchiere da parte di un’opposizione che non ha idee e fa polemiche sul nulla”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.