Marino contro Gualtieri: “Roma è più sporca di quando l’ho lasciata, sono pure caduto in una buca”
L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino è tornato a Roma dopo il lungo “esilio” tra gli Stati Uniti e la sua Liguria. In un’intervista a Marcel Vulpis per Sporteconomy ripercorre le difficoltà incontrate lungo la strada che doveva portare allo stadio della Roma ai tempi di Pallotta, ma parla anche delle condizioni della Capitale.
La denuncia dell’ex sindaco: ho trovato Roma incredibilmente sporca
«Nel mese di ottobre – dice Marino – sono stato a Roma e ho trovato la città incredibilmente sporca e per tornare a casa dal barbiere ho dovuto camminare oltre un’ora perché c’era uno sciopero dei mezzi pubblici e non era neanche possibile trovare un taxi», l’affondo dell’ex primo cittadino. Che tuttavia non si è dato per vinto: «Dal giorno dopo ho ripreso la mia bicicletta e sono caduto due volte per le buche. Inoltre, ho visto con dolore il ritorno dei venditori abusivi e delle distese di tavolini anche nei luoghi più prestigiosi di Roma, come vicino al Pantheon».
Marino tranquillizza i romani: non torno in politica
Non mancano gli attacchi anche al Partito democratico, che quando era sindaco decise di sfiduciarlo. «Non conosco la segretaria Schlein – prosegue l’intervista – ed ella non mi ha mai cercato. Il PD ha rinunciato a impegnarsi per tutto ciò che ci rende uguali, dalla sanità, alla scuola pubblica, ed è diviso non solo sui diritti civili ma anche su quelli sociali. È un partito in cui la segretaria afferma (e sono convinto che lo pensi) di essere contro gli armamenti e contro gli inceneritori, ma poi vuol costruire a Roma l’inceneritore più grande d’Europa e vota per aumentare la spesa in armamenti».
Alla domanda se scenderebbe di nuovo in politica, l’ex sindaco si avventura in una citazione messianica, da profeta de ‘noantri: «Come è scritto nella Bibbia, nel libro del “Qoelet”, “c’è un tempo per ogni cosa” e “oggi non è per me il tempo di questa politica». E verrebbe da dire: grazie a Dio.