Meloni presenta la mozione di FdI: “Il progetto Roma Caput mundi? Una presa in giro” (video)

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«Il progetto di Roma caput mundi con risorse pari a 500 milioni sui beni culturali è una presa in giro, perché con 500 milioni questo non si fa. Spero che sia uno dei punti accolti della nostra mozione perché Roma Capitale è un problema di tutti, lo stato in cui riversa questa città coinvolge tutta la nazione». Lo ha detto il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa per presentare la mozione parlamentare sul rilancio economico e produttivo.

Meloni presenta la mozione di FdI in 25 punti

«Presentiamo una mozione – ha aggiunto la Meloni – che contiene punti fondamentali su cui chiediamo un impegno chiaro da parte del governo. La mozione tocca molte battaglie storiche non solo di FdI ma anche del centrodestra, questo per consentire un riequilibrio del governo Draghi a favore di programmi più vicini al centrodestra. Ci aspettiamo che il premier si esponga chiedendo alla sinistra di non fare la parte da leone. Si tratta di 25 punti che non ci aspettiamo vengano approvato tutti, ma se tutti i punti venissero bocciati significherebbe che il governo è ostaggio della sinistra», ha aggiunto.

«Noi abbiamo chiesto una chiara discontinuità con il precedente governo perché solo questo giustifica l’impossibilità di votare. Fino ad ora abbiamo ampiamente denunciato che non abbiamo visto questa discontinuità». Inoltre, Fratelli d’Italia ha sempre garantito una opposizione costruttiva ed è quello che stiamo facendo, ma mi pare che l’assenza di discontinuità sia dovuta alla maggioranza di sinistra che pretende di portare a casa tutto».

«L’atteggiamento arrogante della sinistra di portare in discussione provvedimenti divisivi – ha aggiunto – è qualcosa che secondo noi il presidente del Consiglio non dovrebbe accettare, ma dovrebbe dire alla maggioranza di rompere gli schemi. Credo che Draghi dovrebbe cercare una sintesi all’interno delle diverse sensibilità e anche in quest’ottica lavora FdI».

La leader di FdI è anche tornata sulle elezioni.  «Penso sia naturale e normale votare almeno dopo l’elezione del presidente della Repubblica. Non so se questo scenario si materializzerà, perché dipende da chi verrà eletto. Prevedo un’ampia resistenza di buona parte dei parlamentari che potrebbero preferire di restare in sella un altro anno».