Mollicone: “Lavoratori dello spettacolo allo stremo, le misure del governo sono insufficienti”

lavoratori spettacolo

Dopo la protesta di sabato dei lavoratori dello spettacolo, in piazza del Popolo, anche FdI denuncia le scarse misure del governo. “Ci chiediamo, come sottolineato da Giorgia Meloni, il perché attorno alla conferenza stampa del presidente Draghi e del ministro Speranza ci sia stato questo forte entusiasmo generale se permangono ancora queste forti problematiche. Chiediamo al governo risposte sul piano vaccinale, sulle riaperture delle attività culturali e sul perché siano state mantenute le numerose misure di contenimento”. lo dichiara il capogruppo di FDI in commissione Cultura, deputato Federico Mollicone, nel corso della discussione generale sul Dl Pasqua.

E spiega ancora: “Vogliamo risposte sul report dell’Oms, su Guerra, su Zambon, sull’indipendenza dell’Oms, sull’inchiesta di Bergamo, sulle commesse di Arcuri, su Benotti. Anche per questo abbiamo presentato una mozione di sfiducia a Speranza. Invitiamo a firmare la raccolta di firme online sul sito di FDI. Stanno uscendo rilievi che dimostrano che Speranza fosse informato del report dell’Oms e del suo ritiro. C’è una mail Speranza deve andare a casa – ribadisce Federico Mollicone- Lo chiedono le categorie, lo chiede chi produce, lo chiedono i ristoratori, lo chiedono gli italiani, beffati da riaperture che mantengono il coprifuoco e ristori ridicoli”.

La petizione di Fratelli d’Italia contro Speranza

La petizione di Fratelli d’Italia ha raggiunto 100 mila firme in 48 ore – ricorda Mollicone – Il settore culturale è allo stremo. Bisogna garantire almeno il 66% della capienza della sala, con sistemi di tracciamento a carico dello Stato, esonerando dalle tasse per almeno 6 mesi dalla riapertura. Gli indennizzi vanno aumentati. Il Tavolo sulla cultura in crisi, istituito con un Odg di FDI, non è operativo. Va convocato, categoria per categoria, per definire gli specifici protocolli. In tutto questo appare assurdo che il ministro Franceschini sia andato a mostrare solidarietà agli occupanti del Globe Theatre”.

 

E mentre i lavoratori dello spettacolo sono alla fame, “fra i soggetti promotori dell’occupazione – aggiunge Mollicone – c’è il Brancaleone, storico centro sociale romano, l’Arci di Roma, Acrobax, altro noto centro sociale. C’è un altro centro ultrafinanziato da soldi pubblici, il Piccolo America. C’è fra i sostenitori, quella stessa Francesca Corona del Teatro di Roma. Al Teatro di Roma, che plaude all’occupazione dei propri spazi, continua lo spreco di denaro pubblico – spiega il capogruppo di FDI in Commissione Cultura – Manca un direttore con i requisiti e manca il responsabile amministrativo, che ancora non è stato designato. Sono stati clonati i consulenti artistici. Corsetti è stato prima direttore, poi costretto a dimettersi per omesso controllo e ora riassunto come consulente, Corona è consulente del consulente”.