Morto sul lavoro un operaio al centro di Roma. Non si ferma la strage

Ennesimo morto sul lavoro. L’ultima tragedia questa mattina, giovedì 30 giugno. Poco dopo le 09.00, quando un operaio è adito dal ponteggio sul quale lavorava, all’altezza del civico 72 di via Boncompagni. In una zona centralissima di Roma, a pochi passi da Porta Pia. L’uomo ha fatto un volo di diversi metri, andando a sbattere violentemente sul selciato. Le sue condizioni sono apparse subito disperate, e sono stati inutili i tentativi di soccorso. Ora sulla tragedia, indagano i poliziotti del commissariato di Castro Pretorio e di Trevi. Insieme agli ispettori della Asl. Per verificare, sentiti anche i colleghi di lavoro dell’operaio deceduto, se tutte le procedure di sicurezza nel cantiere fossero garantite e rispettate. E per capire se la caduta accidentale sia stata frutto di un malore, o di un mancato rispetto della normativa. Intanto però, si tratta dell’ennesima sciagura sul posto di lavoro. Una lunga scia di morti bianche, che rappresentano un  fatto gravissimo.  Perché rischiare la vita per portare il pane a casa è semplicemente inaccettabile.

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Il morto di questa mattina allunga una serie inaccettabile

Fatto sta che quella di oggi, è solamente l’ultima tragedia sul lavoro. Lo scorso 18 giugno, ad Aprilia, un 32enne di Nettuno è morto  schiacciato da un muletto che stava guidando. Che  si è ribaltato mentre lavorava. Prima di lui persero la vita Bernardino Passacantilli, morto a 61 anni lo scorso 27 aprile e Fabio Palotti, L’ascensorista trovato senza vita nella mattinata di giovedì 28 aprile a 39 anni nella sede della Farnesina.

Infine Antonio Stazi, un ragazzo di 29 anni. Folgorato dopo aver tranciato inavvertitamente dei cavi di alta tensione mentre eseguiva dei lavori di potatura nella mattinata di mercoledì 4 maggio.

Sul caso è intervenuto Carlo Costantini, segretario generale Cisl Roma Capitale Rieti.

“Non si ferma la scia di sangue. E anche oggi dobbiamo fare i conti con un lavoratore che non tornerà più a casa. Negli ultimi due mesi, sono state cinque le vittime sul lavoro. Un dato raccapricciante e inammissibile che riguarda il solo territorio di Roma e provincia! Servono controlli serrati, puntuali, e tanta formazione. Affinché davvero ogni singolo lavoratore conosca tutte le tutele che salvano la vita. Ai colleghi e alla famiglia la nostra vicinanza”.