Museo della Shoah, niente evento questa mattina. Tutto rinviato a dopo la campagna elettorale

Niente evento questa mattina a Villa Torlonia. Dove la sindaca Raggi e l’assessora Meleo dovevano posare la prima pietra di quello che diventerà il Museo della Shoah della Capitale. Tutto è saltato però, nonostante le rassicurazioni del Campidoglio. Perché la Comunità ebraica romana ha notato una eccessiva coincidenza di tempi tra la campagna elettorale e la prevista inaugurazione dei lavori. Che d’altronde erano stati deliberati da alcuni anni. Così sono arrivati i distinguo, e anche l’invito alla prima cittadina a non strumentalizzare. E a rinviare tutto dopo le elezioni. Ieri infine, era giunto anche il diniego alla presenza da parte di Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane. Con un messaggio molto chiaro: “Non è vero, non ci sarò. Dev’essere un errore del Comune. Abbiamo chiesto al Campidoglio di spostare l’iniziativa per ragioni di opportunità”, aveva precisato nella serata di ieri Di Segni. Tirata in ballo per l’evento e negando di aver mai accettato l’invito della Sindaca Raggi.

Raggi, ecco la prima pietra del Museo della Shoah. Ma la Comunità ebraica la bacchetta

Posare la prima pietra del Museo ora sarebbe troppo a ridosso del voto

Troppo al ridossò del voto. È questa l’eccezione che la Comunità ebraica romana e l’Unione delle comunità ebraiche italiane hanno mosso alla Raggi. Rispetto alla volontà di inaugurare questa mattina a Villa Torlonia il cantiere dei lavori del futuro Museo della Shoah. Con la posa in opera della prima pietra. Una posizione ferma, che qualcuno ha visto forse figlia di recenti incomprensioni. Come ad esempio, per le decisioni assunte dalla sindaca di delocalizzare le vendite in strada degli urtisti. Molti dei quali appartengono alla Comunità. In ogni caso, la stessa Raggi aveva invitato a non strumentalizzare l’evento. Ma evidentemente le rassicurazioni non hanno convinto del tutto i diretti interessati.

Non a caso, già la settimana scorsa la Cer, guidata da Ruth Dureghello, aveva rispedito indietro l’invito della Sindaca, e non è un caso che anche la Cei abbia fatto lo stesso.

Una promessa è una promessa però. Anche se dopo ottobre e senza la luce dei dei riflettori. Sul Museo si sono spese troppe parole e l’Unione delle comunità ebraiche italiane, durante l’ultimo consiglio di amministrazione della Fondazione del Museo della Shoah ha precisato che “l’avvio dei lavori va rinviato, ma dopo le elezioni”.

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