Natale a Montecitorio per i pescatori sequestrati. 150mila euro dalla regione Sicilia (video)

pescatori (2)

Nessuna novità per i pescatori sequestrati in Libia. “Per noi non sarà Natale. Lo passeremo in piazza a Montecitorio. I nostri uomini non possono urlare e a noi tocca essere la loro voce, perché i riflettori su questa vicenda non si spengano”. E’ arrabbiata Cristina Amabilino, da oltre tre mesi attende di riabbracciare il marito Bernardo Salvo, uno dei 18 marittimi sequestrati dalle milizie del generale Haftar lo scorso primo settembre a nord di Bengasi. “Il governo Conte si è rivelato debole, incompetente e incapace di far valere il proprio peso sullo scacchiere internazionale”, dice all’Adnkronos. Il risultato? “L’assenza di ogni certezza”.

Salvini: non dimentichiamo i nostri pescatori

“Diciotto pescatori, diciotto lavoratori da 96 giorni lontani da casa non per i Dpcm o per i decreti di Conte ma perché sono stati sequestrati dalle autorità libiche e nel disinteresse almeno apparente del governo sono lontani da casa dalle loro famiglie. Oggi in tutte le marinerie italiane a mezzogiorno verranno ricordati perché l’Italia non dimentica i suoi figli che ha sempre riportato a casa. Già sarà un Natale poco felice con questi decreti che separano, ebbene da 96 giorni le loro famiglie aspettano i loro cari. Governo svegliati!”. Così il leader della Lega Matteo Salvini in un video a sostegno della manifestazione di solidarietà per i 18 pescatori di Mazara del Vallo trattenuti in Libia ormai da 96 giorni.

Meloni: governo, sveglia!

Alle 12, nei porti di tutta Italia ieri sono suonate le sirene dei pescherecci. Salvini ha mandato un video di solidarietà questa mattina, e successivamente ha partecipato a una videoconferenza con pescatori e marinai da tutta Italia, dalla Sicilia al Veneto e dalla Puglia alla Liguria. “Nei giorni un cui il governo discute di cancellare i decreti sicurezza e riaprire i porti – dice Salvini – non può dimenticarsi di 18 suoi figli che da 96 giorni sono lontani da casa”. “Lo scandalo dei nostri pescatori prigionieri da quasi 100 giorni in Libia è il simbolo dell’incapacità di questo esecutivo. Qualsiasi governo che si rispetti li avrebbe già riportati a casa da tempo usando ogni mezzo possibile, senza se e senza ma. Di Maio, Conte, Zingaretti: sveglia!” Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.

Aiuto concreto dalla giunta Musumeci

Un aiuto concreto alle famiglie degli equipaggi e agli armatori dei pescherecci Medinea e Antartide, fermati lo scorso primo settembre dalle autorità libiche durante una battuta di pesca a nord di Bengasi. Su proposta del governo Musumeci, il Parlamento siciliano ha destinato 150mila euro in favore delle famiglie dei 18 pescatori di Mazara del Vallo e degli armatori delle due imbarcazioni. Le risorse finanziarie destinate, derivano da una rimodulazione di fondi del dipartimento Agricoltura.

Ristori per pescatori e armatori dall’Ars

“In un momento così delicato e snervante per le famiglie coinvolte abbiamo scelto la via della concretezza” ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, per il quale l’iniziativa “ha il fine di alleviare le criticità che stanno attraversando non solo le famiglie dei pescatori ma anche gli armatori”. Alle famiglie dei pescatori sequestrati andranno 100mila euro. Ai due armatori, proprietari delle imbarcazioni, sono destinati, complessivamente, 50mila euro a parziale ristoro per i danni economici determinati dal sequestro delle barche, in termini di perdita del pescato, di carburante e di costi necessari per realizzare la battuta di pesca compromessa dal sequestro.