Non c’è pace per Castel Fusano: in estate roghi, in inverno diventa discarica

Castel Fusano

“Non c’è pace per un’area che rappresenta un vero e proprio gioiello ambientale della Capitale. In questi anni – compresa la scorsa estate – la Pineta di Castel Fusano è stata devastata dagli incendi, dall’incuria e dall’abbandono. Oggi assistiamo a discariche a cielo aperto tra viale della Villa di Plinio e viale del Lido di Castelporziano. Sporcizia e cumuli di spazzatura – pneumatici, plastica, mobili, reti e materassi – come denunciato da residenti e ciclisti. Una vergogna”. E’ quanto dichiarano Monica Picca, capogruppo Lega nel Municipio X, e Simonetta Matone, capogruppo Lega in Campidoglio.

”Come Lega, abbiamo più volte segnalato la necessità d’intervenire con l’istituzione di una Ztl notturna in via del Lido di Castel Porziano, un presidio fisso della Protezione Civile e l’attivazione di una cabina di regia con i nuclei locali di guardie zoofile volontarie”.

Castel Fusano: una situazione drammatica

”Presenteremo un’interrogazione in Campidoglio e al Municipio X, per chiedere al sindaco Gualtieri e al presidente Falconi quali provvedimenti intendono intraprendere per tutelare una risorsa preziosa del nostro territorio, un polmone verde che va difeso e valorizzato affinché torni fruibile per famiglie e sportivi”.

Come ha scritto il sito d’informazione locale Il Faro, “Baracche ovunque e prostitute ai bordi della strada: a Castel Fusano i devastanti incendi dell’estate scorsa sono ormai un lontano ricordo ed il degrado è tornato a spadroneggiare nel parco”. Andrea Gasparini, portavoce del gruppo Tutors della Riserva, è da sempre in prima linea per la difesa di questo polmone verde con raccolta di firme, petizioni, solleciti alle autorità e manifestazioni pubbliche. “Questi insediamenti sono un attacco alla natura, invasivi, danneggiano l’habitat – denuncia – Le forze in campo purtroppo sono poche, facciamo del nostro meglio collaborando con le forze dell’ordine ma non succede niente. Più di due mesi fa abbiamo segnalato questa baracca ed è ancora qua. Anche quando si rimuovono le tende, non segue una bonifica della discarica creata. Non c’è la consapevolezza di queste ricchezze”.