Nord Stream: una nube di metano grande come una portaerei è in arrivo sull’Italia

nube metano

È attesa per queste ore sul nostro Paese la coda della gigantesca nube di metano che si è formata dopo la fuga di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e 2, stimata nell’ultimo aggiornamento in 80mila tonnellate. “Non c’è nessun pericolo per l’uomo dalla nube di metano” generata dalla fuga di gas dai gasdotti Nord Stream, “questo perché è ad altezze che non ci riguardano. Il problema potrebbe essere per l’impatto sul cambiamento climatico, visto che inciderà anche se meno, una decina di anni, rispetto alle emissioni di anidride carbonica”. Lo spiega all’Adnkronos Salute il presidente Sima, la Società italiana di medicina ambientale (Sima), Alessandro Miani.

Un parere convidiso da Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, sui dati del rapporto dell’Istituto Norvegese per la ricerca sull’aria (Nilu), in base ai quali la nube si è divisa in 2 parti. “Non c’è nessun pericolo – dice Gozzini – né di inquinamento né per la salute dei cittadini, dato che la nube si è molto diluita in atmosfera ed essendo il metano un gas climalterante (che incide sul riscaldamento globale), non inquinante”.

Il capo dell’Agenzia per l’energia danese Kristoffer Böttzauw ha affermato che le emissioni delle tre perdite sui gasdotti sottomarini Nord Stream 1 e 2 erano equivalenti a circa il 32% delle emissioni annuali di anidride carbonica danesi. Le emissioni danesi nel 2020 sono state di circa 45 milioni di tonnellate di CO2.

Nord Stream 1 e 2: che cosa sappiamo sulle esplosioni

Solo una volta che sarà “completata” l’indagine sulla natura delle esplosioni che hanno provocato quattro fuoriuscite di gas dai Nord Stream 1 e 2 sarà possibile “determinare con certezza cosa sia successo”. Lo ha dichiarato il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, dopo un bilaterale alle Hawaii con il suo omologo filippino, Jose Faustino Jr.

Secondo quanto riferito dalla Cnn, Austin – che nelle scorse ore ha parlato con il ministro della Difesa danese Morten Bodskov – ha dichiarato di aver offerto al governo di Copenaghen “tutta l’assistenza che gli Stati Uniti possono fornire”.

“Fino a quando non avremo ulteriori informazioni o saremo in grado di fare ulteriori analisi, non speculeremo su chi potrebbe essere stato il responsabile”, ha aggiunto il segretario alla Difesa.