Zingaretti, quando tornerà normale la regione Lazio?
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Che cosa deve accadere per far tornare “normale” la regione Lazio? Può rispondere il suo loquace presidente?
Perché Nicola Zingaretti può anche cantare le sue odi ai vaccini e prima o poi si capirà quel che accade perché ci sono numeri che non tornano, a partire dai contagi. Ma non abbiamo dimenticato affatto quella promessa di ritorno alla normalità pronunciato dal governatore a seguito dell’attacco hacker, “in tempi brevi”. Fummo scettici, diciamo, e probabilmente non a torto.
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Una regione che non è normale
Sono infatti passate settimane – e facciamo nostra la denuncia della consigliera leghista Laura Corrotti – “e le mail regionali non sono ancora state riattivate, il sito del consiglio regionale è fuori uso, senza contare le innumerevoli difficoltà nella prenotazione dei servizi regionali”.
Quel che Zingaretti dovrebbe spiegare in una regione normale è perché la macchina informatica è sostanzialmente ferma a tempo indeterminato, con pagamenti alle aziende bloccati e con un concreto rischio per i dipendenti di non vedere il prossimo stipendio se la situazione non si risolve quanto prima.
Problema di trasparenza
A ciò, si aggiunge un problema di trasparenza democratica, continua l’esponente della Lega alla Pisana: “La funzione di controllo dell’opposizione è sospesa non riuscendo a sapere cosa fa, in tutto questo tempo, la giunta regionale. È forse il tempo per Zingaretti di tornare dalla vacanze e riaprire il consiglio: non si può fermare così una regione intera”.
Ma è forse questo l’obiettivo del presidente? Non rendere trasparente nulla?
La stessa funzione dell’informazione è offesa: non si conoscono più proposte di legge, delibere, interrogazioni, interpellanze e men che meno le risposte. Quanto bisogna attendere per accendere la luce alla regione Lazio?
La situazione è davvero grave. Si era garantito che il sistema si sarebbe messo a posto nel giro di una settimana. Ma a quanto pare non è vero. Speriamo che qualcuno ci faccia capire perché si fanno le solite promesse a vuoto che illudono l’utenza. Non c’è una licenza a prendere in giro una popolazione di milioni di persone. Non è una regione normale.