Oggi si ricordano le foibe. E non saranno quattro ignoranti comunisti a distorcere la storia

foibe di basovizza (2)

Certo, se non fosse stato per la caparbietà di Alleanza nazionale e di Silvio Berlusconi, le foibe e l’esodo sarebbero ancora sconosciuti in Italia, come è stato per decenni. Ma nel marzo 2004 fu istituita la Giornata del Ricordo e finalmente il dramma di centinaia di migliaia di italiani, colpevoli solo di essere tali, ha iniziato a essere insegnato anche a scuola. Oggi tutti lo celebrano, e non solo in Italia, anche se non mancano sacche, ormai ridotte al lumicino, di patetici negazionisti che si ostinano a negare la verità storica. Ovviamente da sinistra: il Pci e i suoi sodali dettero ancora una prova della loro anti-italianità non solo negando le stragi di quegli anni, ma anche e soprattutto cercando di impedire di far emergere i crimini del comunisti jugoslavi ma – ahimé – anche dei partigiani italiani.

Atti vandalici contro monumenti dedicati alle vittime delle foibe

Ancora adesso, mentre scriviamo, ci sono notizie di lapidi e monumenti distrutti da parte dei negazionisti, ma questi vili gesti non fermeranno l’affermarsi della verità e il giusto riconoscimento e il ricordo di tante vittime innocenti. Ciò che per decenni è stato silenziato, oggi è portato a conoscenza degli italiani, soprattutto dei ragazzi, grazie alle migliaia di iniziative del ricordo. “I massacri delle Foibe e l’esodo istriano-dalmata nacquero da quello che il presidente Napolitano ha descritto nel 2007 come ‘un movimento di odio e furia sanguinaria’. Il dramma delle foibe è un dramma europeo. Ricordiamo Norma Cossetto, nata nel 1920 nel villaggio istriano di Santa Domenica di Visinada. Il suo assassinio fu emblematico degli orrori delle Foibe”.

Convegno al Parlamento europeo per ricordare le foibe

E’ questo il messaggio di Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, letto da Carlo Fidanza in apertura del convegno per ricordare il massacro delle Foibe. A promuovere l’iniziativa, proposta dal conservatore Fidanza, è stato lo European Remembrance Group, un gruppo trasversale di eurodeputati appartenenti a diverse famiglie politiche che da tempo si batte per la memoria delle vittime di tutti i totalitarismi. E in particolare di centinaia di migliaia di europei perseguitati o uccisi dai regimi comunisti. Alle tante storie raccolte in questi anni nei Paesi dell’Est Europeo, si aggiungono da quest’anno le testimonianze dei nipoti dell’esodo giuliano-dalmata.

Anche le scuole, dopo decenni di silenzio, oggi ricordano le foibe

Anche le scuole, dopo decenni di silenzio, oggi ricordano le foibe. “Finalmente emanata la circolare per il Giorno del Ricordo da parte del Ministero dell’Istruzione sulle iniziative promosse nelle scuole. Viene dato seguito alla risoluzione, a prima firma Frassinetti, approvata dalla VII commissione in maniera unitaria. Ringraziamo il ministro Bianchi e il sottosegretario Sasso per aver dato seguito al nostro appello. Ora, per tutto il mese in corso, siano garantite iniziative e incontri con gli esuli, per sentire dalla viva voce degli esuli la tragedia delle foibe.Lo sottolineano in una nota gli esponenti di Fratelli d’Italia Federico Mollicone e Paola Frassinetti, rispettivamente capogruppo in VII commissione Scuola e vicepresidente della VII commissione Scuola.

Gli esuli trasmettano la memoria di ciò che è avvenuto

”Ora – avvertono – si garantisca la trasmissione al Parlamento di dati specifici sulle iniziative promosse. Verificando anche, come indicato dalla risoluzione stessa, che siano gli esponenti delle associazioni degli esuli a portare avanti le memoria di ciò che è avvenuto. I presidi attuino, escludendo qualsiasi forma di negazionismo e revisionismo come avvenuto a Verona, dove in una conferenza in un istituto superiore allo ‘storico’ Eric Gobetti, che minimizza, giustifica e riduce i massacri delle foibe, si sono affiancate le voci autorevoli di Biloslavo e Briani”.

Cace: la tragedia nel silenzio più assoluto

“Un silenzio doloroso in Italia come in Europa ha seppellito quasi completamente questa storia. Ma furono migliaia gli italiani che decisero di emigrare in altri Paesi dopo che li avevano costretti a fuggire dalle loro case e dalle loro terre d’origine”. Inizia così l’intervento al Parlamento europeo di Carla Cace, esule dalmata di terza generazione e Presidente della più antica associazione italiana in esilio confine orientale. “Oltre 12.000 italiani infoibati o assassinati tra il 1943 e il 1954 (e i numeri veri probabilmente non si conosceranno mai) -. Lo ha illustrato Cace presentando il documentario che sarà distribuito nelle scuole e negli istituti di cultura – e circa 350.000 costretti all’esodo. Il tutto nel silenzio più assoluto per convenienze geopolitiche dell’epoca”.

Salvini: tanta pena per chi nega la verità

Anche Matteo Salvini denuncia il negaziosnismo striciante: “Scritta apparsa su un muro dell’Università a Firenze. Onore ai martiri delle Foibe, italiani massacrati dai comunisti slavi. E tanta pena per chi nega la Verità e la Storia”. Lo scrive Salvini, postando una foto di un muro del capoluogo toscano dove si legge “il vostro revisionismo non cancellerà la nostra memoria partigiana”. Ovviamente scritta corredata da una stella a cinque punte. Dello stesso parere Susanna Ceccardi, eurodeputata della Lega. “Oggi l’85% degli italiani conosce le Foibe e l’Esodo. I negazionisti sono ridotti al 2%. Fatto un lavoro importante, negli ultimi vent’anni, per poter arrivare, sia pur tra mille difficoltà, a una memoria condivisa sulle persecuzioni subite dai nostri connazionali, a partire dal settembre 1943, ad opera del dittatore comunista Tito”.

Gasparri: rimuovere i professori negazionisti dagli atenei

Chi nei decenni scorsi ha ricordato sempre questi10 drammatici temi è stato Maurizio Gasparri, oggi senatore di Forza Italia. “Alla vigilia del Giorno del Ricordo dedicato ai Martiri delle Foibe e agli italiani cacciati dai comunisti di Tito dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. E mentre si registra una insufficiente attenzione dei mezzi di comunicazione e in particolare del servizio pubblico radiotelevisivo della Rai, è sconcertante apprendere di iniziative negazioniste“.

“Purtroppo – aggiunge Gasparri – anche l’Anpi alimenta un filone di revisionismo storiografico che nega la tragedia del massacro. Ci sono anche poi dei presunti professori che in alcuni atenei, per quanto non tra i principali, promuovono iniziative davvero inaccettabili. Brucia ancora il fatto che ai massacri titini collaborarono anche degli italiani comunisti. I negazionisti non prevarranno. E alcuni presunti professori  rimossi oggi stesso dagli atenei”, conclude.