Ong, protesta per lo stop alla pacchia deciso dal governo

Ong pacchia

No, non vorremmo usare la parola pacchia per le Ong. Ma devono solo capire che tutto quello che hanno ricevuto per troppi anni dalle maggioranze Pd non è più possibile. E che quindi è inutile pensare di continuare a fare affari col governo di centrodestra che fa bene invece ad agire.

Le Ong ormai la pacchia la pretendono. E scoprono persino il piacere bellicoso di minacciare il governo Meloni con note da rimandare indietro senza indugio.

Le ONG vogliono pacchia continua

Il governo italiano èreo– dicono – di aver “introdotto un insieme di regole per navi civili Sar, che ostacolano le operazioni di soccorso e mettono in mare le persone in difficoltà ulteriormente a rischio”. Quali? L’esecutivo “richiede che le navi di soccorso civile si dirigano immediatamente verso Italia dopo ogni salvataggio. Ciò ritarda ulteriori operazioni di salvataggio, come di solito fanno le navi con più salvataggi nel corso di diversi giorni”. A loro dire “incaricare le Ong Sar di procedere immediatamente in porto, mentre altre persone sono in pericolo in mare, contraddice l’obbligo di resa del capitano assistenza immediata alle persone in difficoltà, come sancito dall’Unclos”.

La dura denuncia di Gasparri

E’ perfetta la risposta che dà pubblicamente il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: “I ‘taxi del mare‘, che aiutano i trafficanti di persone, devono essere messi in condizione di non proseguire più un’attività che approfitta della disperazione dell’Africa.

Le Ong, alcune delle quali veri ‘centri sociali naviganti’, favoriscono  – prosegue il senatore azzurro – la moltiplicazione dei viaggi. E quindi la moltiplicazione dei guadagni dei trafficanti e anche l’intensificarsi delle tragedie del mare. Lo Stato italiano sequestri le navi e ponga fine a questo balletto politico-ideologico. Non fanno soccorso a naufraghi, ma di fatto svolgono un’attività di collaborazione con i trafficanti di persone. Sono fuori dalla legge, fuori dal diritto internazionale e sono coinvolti in vicende che andrebbero stroncate anche dalla magistratura, se solo avesse il coraggio di guardare in faccia la realtà invece di fare, a volte, da osservatrice distratta”.