Oriana Fallaci, a 16 anni dalla morte il suo pensiero è più attuale che mai: 12 frasi indimenticabili

Oriana Fallaci

Il 15 settembre 2006 moriva Oriana Fallaci, coscienza critica dell’Occidente e del giornalismo italiano. Oriana esigeva di essere chiamata «scrittore», al maschile, e disprezzava l’idea che alle donne fosse assegnato un ruolo particolare in ragione del sesso. Chissà che cosa avrebbe detto della deriva della Treccani che si è piegata alle “logiche gender” con termini come “avvocata” e “soldata”.

Inviata speciale dell’Europeo e collaboratrice di alcuni dei maggiori quotidiani del mondo (Times, New York Times, Corriere della sera, Asahi Shimbun, ecc.), è stata altresì autrice di varî volumi di successo che raccolgono molti dei suoi più brillanti reportages giornalistici

Dalla giornalista e scrittrice fiorentina citiamo dieci frasi iconiche. Ne facciano tesoro quanti la ricordano e possano essere spronati a leggerla quanti non hanno mai apprezzato il suo pensiero coraggioso, onesto e fuori dai diktat della sinistra e di un’Italia asservita al politicamente corretto.

“La Patria non è un’opinione. O una bandiera e basta. La Patria è un vincolo fatto di molti vincoli che stanno nella nostra carne e nella nostra anima, nella nostra memoria genetica. È un legame che non si può estirpare come un pelo inopportuno”.

“Molte donne si chiedono: metter al mondo un figlio, perché? Perché abbia fame, perché abbia freddo, perché venga tradito ed offeso, perché muoia ammazzato alla guerra o da una malattia? E negano la speranza che la sua fame sia saziata, che il suo freddo sia scaldato, che la fedeltà e il rispetto gli siano amici, che viva a lungo per tentar di cancellare le malattie e la guerra.”

“È un fatto che non tutti i mussulmani sono terroristi, ma è ugualmente un fatto che tutti i terroristi sono mussulmani.”

“Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino meteorologico.”

“Ogni cosa è fatta di tre punti di vista: il mio, il suo, e la verità.”

“Voglio essere tra quelli che muoiono senza avere mai avuto sulla fronte e sulla mano il marchio della servitù o della complicità”.

Oriana Fallaci sulla guerra e il dovere di non tacere

“Il problema è che nelle guerre non combattono mai quelli che le dichiarano. Non le vedono nemmeno”.

“La vita ha quattro sensi: amare, soffrire, lottare e vincere. Chi ama soffre, chi soffre lotta, chi lotta vince. Ama molto, soffri poco, lotta tanto, vinci sempre”.

“L’intelligenza non serve per fare i capi di Stato. La dote che conta, nei capi di Stato, è la forza. Il coraggio, l’astuzia, e la forza.”

“Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre”.

“Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità”.

“Ogni persona libera, ogni giornalista libero, deve essere pronto a riconoscere la verità ovunque essa sia. E se non lo fa è, (nell’ordine): un imbecille, un disonesto, un fanatico. Il fanatismo è il primo nemico della libertà di pensiero”.