Ostia, ambulatorio sanitario chiede ‘contratto di solidarietà’ per i dipendenti all’INPS che blocca la domanda: il riscatto in Tribunale

Ostia, la frazione balneare di Roma, foto Google Maps

Contenuti dell'articolo

Ostia, 25 ottobre 2024 l’INPS ha rigettato una richiesta presentata da un famoso e rinomato ambulatorio sanitario di Ostia. L’istanza, depositata in base all’articolo 5 del Decreto Interministeriale n. 104125/2019, mirava ad attivare un trattamento di integrazione salariale legato alla sospensione o riduzione dell’attività lavorativa tramite un “contratto di solidarietà”. Il periodo per il quale era stato richiesto il sostegno andava dal 1° aprile 2022 al 31 marzo 2023.

Il rifiuto dell’INPS è stato notificato via PEC il 4 novembre 2024. Secondo l’Istituto, la domanda non rispettava alcuni requisiti tecnico-burocratici. Ma dietro la questione si nasconde un caso emblematico: quello di una struttura sanitaria privata – operativa nei pressi di viale delle Repubbliche Marinare – che, pur attraversando una fase difficile, ha cercato di tutelare i lavoratori senza ricorrere ai licenziamenti.

La via del ricorso per salvare la sanità privata di Ostia: l’ambulatorio sanitario si difende

A seguito della decisione negativa, l’ambulatorio ha presentato ricorso amministrativo presso l’INPS il 4 dicembre 2024, garzie anche all’aiuto della segreteria regionale della CGIL. Anche in questo caso, però, la risposta è stata negativa: l’istanza è stata giudicata inammissibile. Nonostante ciò, i legali della struttura sanitaria non si sono fermati. Il 18 dicembre 2024 è stato depositato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, sempre con il sostegno della CGIL.

L’udienza pubblica si è tenuta il 2 aprile 2025. La questione è finita così nelle mani dei giudici del TAR, Sezione Quinta, che hanno esaminato gli atti e valutato la legittimità della decisione dell’INPS. In gioco non c’era solo il futuro dei lavoratori coinvolti, ma anche la tenuta di un presidio sanitario in un territorio spesso carente di servizi pubblici essenziali.

Il verdetto del Tar sull’ambulatorio sanitario più famoso di Ostia

Con la sentenza n. 09864/2025, depositata il 22 maggio 2025, il Tribunale Amministrativo ha accolto il ricorso. I giudici hanno ritenuto illegittimo il rigetto della domanda da parte dell’INPS, evidenziando come la procedura fosse stata formalmente corretta e rispettosa delle disposizioni normative in vigore.

La decisione rappresenta un punto di svolta. Non solo annulla la delibera n. 139 del 25 ottobre 2024, ma apre la strada a una rivalutazione dell’istanza da parte dell’ente previdenziale. Per la struttura sanitaria significa avere la possibilità di accedere a misure di sostegno economico per i propri dipendenti, senza dover ricorrere a soluzioni drastiche come i licenziamenti.

Implicazioni sul territorio: l’ambulatorio sanitario continuerà a operare a Ostia

Il caso evidenzia l’importanza dei meccanismi di solidarietà previsti dalla legge in un contesto economico sempre più instabile, affossato da post-Covid e guerra in Ucraina (iniziata il 24 febbraio 2022). In un quartiere come Ostia, dove la sanità pubblica arranca e quella privata rappresenta spesso l’unico punto di riferimento per migliaia di cittadini, garantire continuità operativa alle strutture sanitarie significa anche difendere il diritto alla salute.

La vicenda mette in luce anche il ruolo della giustizia amministrativa come strumento di bilanciamento rispetto a decisioni tecniche spesso percepite come arbitrarie. E segnala un altro punto: il ricorso ai contratti di solidarietà, sebbene previsto dalla legge come strumento per tutelare il lavoro in momenti di crisi, rischia di rimanere inapplicabile a causa di rigidità interpretative.

Un segnale per il futuro

La sentenza del Tar rappresenta una vittoria non solo per la struttura ricorrente, ma per tutti quei soggetti che si trovano a navigare tra le maglie strette della burocrazia nella speranza di salvaguardare posti di lavoro. È un precedente rilevante per il settore sanitario privato e per tutte le piccole realtà professionali che cercano di affrontare le difficoltà economiche facendo leva sugli strumenti messi a disposizione dallo Stato.

Ora la palla torna all’INPS, che dovrà riesaminare la domanda alla luce delle indicazioni del Tribunale. Il messaggio è chiaro: il diritto al sostegno dei lavoratori non può essere ostacolato da formalismi, soprattutto quando in gioco c’è la tenuta dei servizi essenziali in territori fragili come quello di Ostia.

Ostia, la mappa dell’area in cui opera il famoso, stimato e rinomato laboratorio sanitario privato