Ostia, paziente tenta di strangolare una dottoressa. “Noi medici abbiamo paura”

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“Lunedì 12 luglio intorno alle 16, presso il Pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, una dottoressa in servizio è stata aggredita da una donna in evidente stato di agitazione che ha tentato di strangolarla. La dottoressa è stata salvata dall’intervento del personale sanitario presente: evidenti le lesioni poi riscontrate a livello del giugulo. Nel tentativo di difenderla dottoressa anche un secondo medico veniva ferito riportando un’infrazione costale e un trauma cranico oltre alla rottura dei propri occhiali da vista”. E’ l’episodio denunciato in una nota dalla Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale.

Quello lamentato dal personale della struttura, segnala il sindacato, è “l’ennesimo episodio violento” che si verifica “al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, un posto di autentica frontiera sempre più spesso frequentato da soggetti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti”. La Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale, continua il comunicato a firma dei segretari Luciano Cifaldi e Benedetto Magliozzi, chiede “l’intervento delle Autorità preposte, per aiutare chi ogni giorno si prodiga per rispondere ai bisogni di salute di una popolazione di quasi 250mila abitanti”.

La dottoressa aggredita a Ostia, l’ennesimo episodio violento

Il sindacato torna a invocare “l’apertura di un posto di Polizia fisso a tutela degli operatori per far sì che si possano prevenire e reprimere le aggressioni”, si legge nella nota di Cisl Medici Lazio e Roma Capitale. La dottoressa aggredita a Ostia è infatti la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

“Auspichiamo che la direzione generale della Asl Roma 3 voglia costituirsi parte civile a tutela dei due medici dipendenti: sarebbe un gesto concreto nei confronti degli operatori sanitari ed un chiaro segnale di cambiamento di rotta rispetto a alle stucchevoli solidarietà di facciata alle quali ci siamo abituati ma che valutiamo con disgusto”, aggiungono i rappresentanti sindacali.

“Ma non può e non deve bastare la nostra solidarietà espressa con questo comunicato: la Cisl Medici – conclude il sindacato – si farà carico delle spese di giudizio nel caso in cui i due nostri colleghi vorranno denunciare il soggetto aggressore. Tolleranza zero verso gli aggressori ma anche vicinanza concreta ai nostri due colleghi medici”.