Per Elio Vito Storace deve chiedere permesso a Forza Italia per scrivere

Storace, Elio Vito

Fa un po’ sorridere e molto indignare una nota appena diramata dall’onorevole Elio Vito, attualmente iscritto al partito di Forza Italia.

Egli afferma: «Nei giorni scorsi, Mario Adinolfi e Francesco Storace, sono intervenuti per rivolgermi legittime critiche, per la posizione favorevole al ddl Zan e per l’appoggio alla sfiducia di Durigon. La cosa curiosa è che entrambi, che non sono di Forza Italia, utilizzano un po’ gli stessi “argomenti”. Il numero di legislature, lo stipendio parlamentare ed il tradimento politico. Naturalmente non mi curo di loro, però mi interessa cosa ne pensa il mio partito. Forza Italia, si riconosce nelle parole di Adinolfi e di Storace nei miei confronti?».

È oggettivamente un po’ curioso che un parlamentare si rivolga al proprio partito – se lo è ancora – per le critiche che gli muovono altre persone, a partire da un giornalista come Francesco Storace, autorevole collaboratore volontario di 7colli, oltreché vicedirettore de Il Tempo.
Poi, non è vero che Elio Vito non si cura di chi lo critica altrimenti non ne parlerebbe. Inoltre, è curioso che definisca “argomenti” tra virgolette quelli citati.
Lo stipendio parlamentare per carità, ci sta tutto, sennò come farebbe Elio Vito a campare. E il tradimento appartiene alle categorie di certa politica pronta a fare esattamente il contrario di quello che ci si aspetterebbe.
Ma la curiosità più grande è quella riferita al numero di legislature. Prende cappello, l’onorevole Vito. Otto legislature, trent’anni circa. Tanti soldi incassati, non gli basta mai. E si permette anche di fare reprimende.
Teme di non essere candidato per la nona? Per carità, il cuore generoso di Silvio Berlusconi consentirà anche questo. Magari facendo attenzione a dirgli di non farsi applaudire troppo dagli elettori di sinistra.