Policlinico, la Regione si serve delle coop in barba alle graduatorie

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Policlinico Umberto I di Roma, ci risiamo. Per colmare la cronica carenza del personale sanitario si ricorre alle esternalizzazioni selvagge. Anziché alle graduatorie dei vincitori di concorso. Infatti esiste la graduatoria aperta per infermieri dell’ospedale Sant’Andrea da cui attingere. Ma no, la sinistra, come tradizione, ricorre alle cooperative rosse e alle agenzie interinali per colmare la carenza di infermieri.

Policlinico, una manovra pericolosa

Il motivo politico è evidente. I sindacati, di destra e di sinistra, stanno effettuando proteste e presidi contro il comportamento della direzione del Policlinico Umberto I. Da una parte Zingaretti si riempie la bocca con la lotta al precariato, mentre dall’altra indice appalti per le esternalizzazioni selvagge. E lo fa per giunta spendendo anche 16 milioni di euro. Tanto costa il maxiappalto per gli infermieri mancanti.

Ingiustifcabili esternalizzazioni

Insomma, il comportamento della Regione è ingiustificabile. Ci sono 7.000 infermieri idonei, e invece si spendono soldi pubblici per accontentare le cooperative. Alle quali, dicono i sindacati, saranno appaltati i servizi di assistenza alle medicine del policlinico Umberto I. E l’UmbertoI, giova ricordarlo, è il più importante policlinico universitario pubblico del centro Italia.

Le coop entrate negli ospedali

I sindacati rilevano inoltre che nel corso dell’attuale emergenza sanitaria, l’assistenza non dovrebbe essere fornita da personale precario, flessibile, esternalizzato… insomma, a ore. E poi, sottolineano ancora i sindacati, le cooperative inmolte occasioni utilizzano personale sottopagato, sfruttato e anche poco tutelato in termini di sicurezza.

I sindacati: intervenga la Regione Lazio

Su questa assurda situazione, i sindacati di sinistra, ingenui o più probabilmente amici di Zingaretti, gli chiedono di intervenire. Come s enon sapesseroche il cuore delle cooperative batte a sinistra, come dimosttrano i casi di lavori subappaltati alle cooperative -meglio se rosse – in tutti i settori pubblici.