Pomezia, SOS fave e piselli: stop a produzione e vendita. Tutte le info

Fave e piselli freschi, foto generica

Il comune di Pomezia lancia l’allarme favismo, la reazione allergica che colpisce le persone che non sopportano la vicinanza a fave e piselli. Il primo allarme temporaneo risale a 10 anni fa, all’epoca alla guida della città c’era il sindaco Fabio Fucci.

Ora, la nuova ordinanza del comune di Pomezia varata sotto la guida del sindaco Veronica Felici è a tempo indeterminato. Impone il divieto di coltivazione e vendita di fave e piselli freschi in tutta la città.
Del resto, le persone affette da favismo in caso di schock anafilattico, rischiano gravi conseguenza di salute e in taluni caso anche la morte. Il divieto di coltivazione, ovviamente , riguarda anche gli orti di casa o i vasi in giardino/terrazzo. L’ordinanza dell’Ufficio tecnico pometino porta la data del 21 maggio ed è stata pubblicata e da operativa da quest’oggi, 22 maggio.

Pomezia, SOS fave e piselli: stop a produzione e vendita

Impone il “divieto tassativo di coltivazione di fave-piselli, nel raggio di 300 metri in linea d’aria in
prossimità del centro abitato, di agglomerati di case nell’ambito rurale e nella prespicenza delle vie pubbliche del centro abitato.
La vendita di fave fresche, ove venga effettuata nel perimetro urbano, negli esercizi commerciali in sede fissa, al minuto e all’ingrosso, nei mercati comunali, nelle aree pubbliche autorizzate, è consentita purché le stesse siano pre-confezionate in sacchetti sigillati ai sensi di Legge. Dando corretta pubblicità della vendita con appositi cartelli di dimensioni minime di 30X40 cm. Con la seguente dicitura “Avviso per i cittadini a rischio di crisi emolitica da favismo. In questo esercizio commerciale sono in vendita (sono esposte) fave fresche.”

Tutte le info sulla nuova ordinanza

Per i ristoranti e attività commerciali similari, il cartello va posto bene in vista agli ingressi degli esercizi. Ma non solo: per le zone non urbane, il divieto di coltivazione sarà imposto, con appositi provvedimenti, per un raggio di almeno metri 300 dall’immobile di abitazione usuale o comunque frequentato da cittadini affetti da favismo, su presentazione da parte degli interessati di istanza specifica, corredata da documentazione medica.

Attenzione ai centri sanitari e d’istruzione

Il divieto tassativo di coltivazione di ave e piselli nel territorio comunale a m. 300 di raggio in linea d’aria dal perimetro di cinta e all’interno dello stesso dei sotto elencati immobili. Presidi ospedalieri, case di cura, strutture sanitarie pubbliche e private nonché Istituti di ricerca.
Istituzioni scolastiche pubbliche e private di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido e scuole materne. Edifici pubblici statali, caserme, aeroporti, cimiteri, stadi, chiese parrocchiali, uffici postali e quant’altro sia posto a servizio di comunità cittadine”.

Fave fresche, foto generica
Pomezia, fave fresche, foto generiche