Pride Roma 2024: ecco quando, programma e chi è la madrina
“Il 15 giugno la grande parata del Pride Roma 2024 occuperà le strade della Capitale per rivendicare i diritti della comunità Lgbt+ e “resistere a questo governo che da subito ha preso di mira noi, le famiglie arcobaleno, la comunità trans, i nostri centri antidiscriminazione”, sono le parole di Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride. Per questa edizione (30ª), la madrina sarà la cantante Annalisa che dopo aver sfilato alla parata, si esibirà sul palco dell’Ippodromo delle Capanelle per il Rock me Pride. Tra gli ospiti anche BigMama, reduce da Sanremo e molto amata dalla comunità Lgbt+.
Dal 1 al 15 giugno alle Terme di Caracalla
Dal 1 al 15 giugno sarà un intreccio di dibattiti, festa, musica e cultura queer alla Pride Croisette alle Terme di Caracalla, dove a inaugurare sarà Patty Pravo e saranno presenti anche la segretaria del Pd Elly Schlein, quello di +Europa Riccardo Magi e di Sinistra italiana Nicola Fratorianni. Nonché Corrado Augias, che il 9 giugno, discuterà della Babele dei diritti con Colamarino. Tra gli ospiti anche Valentina Persia, Serena Bortone, Vladimir Luxuria, Pino Strabioli e molti altri.
Nessun patrocinio dalla regione Lazio
Non ci sarà il patrocinio della Regione Lazio: “Dopo l’esperienza dell’anno scorso con il governatore Francesco Rocca che voleva scegliere cosa dovevamo rivendicare e cosa no, quest’anno abbiamo risolto – racconta Colamarino – non glielo abbiamo proprio chiesto”.
Il Campidoglio al fianco del Roma Pride 2024
Accanto al Roma Pride il Campidoglio: alla conferenza stampa di presentazione erano presenti l’assessore ai Grandi eventi Alessandro Onorato, la delegata alle Pari Opportunità Monica Lucarelli e la coordinatrice dell’ufficio diritti Lgbt+ Marilena Grassadonia che ha confermato la presenza del sindaco Gualtieri anche a questa edizione.
“Per il loro impegno concreto, dai centri di ascolto alla registrazione dei figli delle famiglie omogenitoriali, ringraziamo il Comune – aggiunge Colamarino – e chiediamo a tutti i leader dei partiti di opposizione di essere accanto a noi, di supportarci, perché in quanto a diritti Lgbt+ siamo scesi al 36esimo posto in Europa, dopo l’Ungheria”.