Quadri rubati alla Rai, danno milionario. Ma il caso è chiuso: i ladri la faranno franca

Rai lavoratori

Il primo capitolo dell’inchiesta, che ha portato alla scoperta dei furti di centinaia di quadri e opere artistiche dalle sedi della Rai, si conclude con un nulla di fatto. Lo riporta ‘Il Messaggero aggiungendo che “il ladro reo confesso, che ha rubato nel 1973 un quadro di Ottone Rosai, l’ha fatta franca” e il “dipendente che ha trafugato da viale Mazzini un prezioso dipinto non subirà alcun processo. La procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del caso. Il furto si è prescritto e i pm, perciò, non possono procedere”.

“Purtroppo questo sembra essere il destino, almeno al penale, che accompagnerà la maggior parte degli altri saccheggi. Si tratta di colpi datati nel tempo”, ricorda il quotidiano, sebbene la mancanza di queste opere, nelle principali sedi della televisione di Stato, sia stata scoperta da poco, grazie all’ormai ex direttore beni artistici Nicola Sinisi. Il quotidiano sottolinea però che i “carabinieri tutela patrimonio culturale continuano a lavorare senza sosta. Inoltre la scoperta dei dipinti che mancano in Rai comporta, una volta individuati, pur sempre il sequestro”.

Quadri Rai sostituiti con opere false

L’allarme era scattato quando dalle pareti di viale Mazzini era caduta una copia falsa di “Architettura” di Ottone Rosai, un autore fiorentino del ‘900 rubato e sostituito negli anni ’70, venduto per 25 milioni di lire da un dipendente in pensione che è stato rintracciato ma che non è più imputabile.

Sparito anche “La domenica della buona gente” di Renato Guttuso. Poi c’è la vicenda surreale di “Vita nei campi” di Giorgio De Chirico, trafugato, sostituito con un falso, sparito a sua volta: il furto del furto.

Il giallo si allarga. Nelle elenco dei “beni fantasma” c’è un’opera di Carlo Carrà, già docente all’Accademia di Brera, tra i firmatari del Manifesto Futurista: la copia fasulla è un mano ai carabinieri che stanno lavorando per risalire all’originale. Ma il quadro dopo qualche giorno di affannosa ricerca è stato ritrovato. Sparito nel nulla invece “Il deputato di Bombignac” un originale di Felice Casorati, pregiato autore del Novecento.

Come andrà fatto per molte altre opere. Una vicenda “che nel suo complesso non mi sembra per nulla casuale, siamo di fronte a una serie di sparizioni che sembrano mirate – ha affermato Nicola Sinisi, il direttore dei Beni artistici della Rai – con un lavoro certosino, lungo, difficile, che stiamo avviando a conclusione abbiamo iniziato a mettere al riparo il patrimonio dell’azienda”.

“Sono un centinaio le opere d’arte di cui non si ha più traccia tra dipinti e sculture di inestimabile valore – osserva ‘Il Messaggero’ – Il danno è milionario”.