Quirinale: in Parlamento troppi pusillanimi terrorizzati dal popolo

Parlamento pusillanimi

Pusillanimi in Parlamento: se lo fanno dire, abbozzano, non reagiscono. Ormai campeggia su tutti i giornali il motivo dei dubbi di ciascun parlamentare rispetto al voto per il Colle: le loro natiche. Ed è una vergogna.

Quello che sta accadendo attorno alle cronache sul voto quirinalizio è indecente. Su Deputati e Senatori si abbatte una tempesta perfetta fatta di indiscrezioni che sono contumelie ma loro non si scompongono, anzi sembrano rivendicare le loro pretese. Prima gli italiani? No, prima noi e le nostre famiglie.

I pusillanimi in Parlamento voteranno per se stessi

Per questa masnada di pusillanimi nel vero senso della parola, consiste nella battaglia – solo per gli affari loro – per non far sciogliere il Parlamento. Tradizione: chi se ne frega di chi andrà a fare il presidente della Repubblica, l’importante è che tuteli noi poveri deputati e senatori. Sennò come ritorno al Paesello mio?

Ormai si parla apertamente di onorevoli in preda al panico – a partire dai Cinquestelle – che voteranno non per la figura più rappresentativa per il Colle, bensì solo in ragione della “garanzia” che non si dovesse andare subito a votare perdendo seggio, prebende, pensione.

La vergogna di una politica che non pensa al bene dell’Italia

Già questo è lo scandalo che da solo motiverebbe lo scioglimento delle Camere, per indegnità rispetto alla funzione e ai doveri verso il proprio popolo.

Ma costoro non hanno il diritto di anteporre il loro interesse a quello comune. Al Quirinale ci deve andare chi conquista la maggioranza dei voti per il bene dell’Italia e non per quello di chi lo vota, a questo punto con scarso merito personale.

Si sta preparando una pagina assai buia per il Paese, se questa è la prospettiva. Vogliamo essere orgogliosi della nostra democrazia e non vergognarcene. Ma i partiti, in particolar modo i perdenti per vocazione come Pd e Cinquestelle, pensano solo ai posti da conservare.