Raggi, niente piazza per CasaPound a Roma. Rieccoci con la censura

La sindaca Raggi è intervenuta su twitter. Affermando senza mezzi termini che la manifestazione del prossimo 29 maggio indetta da CassaPound a Piazza Santi Apostoli non s’ha da fare. “L’ho detto e lo ribadisco – ha dichiarato la prima cittadina -. I fascisti a Roma non sfilano. CasaPound ha annunciato una manifestazione per il prossimo 29 maggio. Noi diciamo no. La nostra città non può accettare cortei da chi inneggia al fascismo”. Al di là del fatto che la manifestazione, da quanto dichiarano gli organizzatori, sarebbe in forma statica, rimane un nodo di fondo. Chi decide sulla democraticità delle organizzazioni e dei movimenti politici? In teoria la vigilanza spetta al Ministero dell’Interno e alle Prefetture. E l’autorizzazione alle manifestazioni la rilascia la Questura competente. Nel caso della ‘tartaruga’ poi, quel simbolo appare da anni nelle competizioni elettorali. Con consiglieri eletti in giro per l’Italia. Quindi come si può negare preventivamente una piazza? Lo diciamo al di là di ogni giudizio sulle tesi politiche portate avanti da CP Italia. “Disapprovo quello che dici. Ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”, affermava Voltaire. Ma evidentemente, per i nuovi giacobini della democrazia liquida in rete l’età dei lumi non è mai arrivata.

CasaPound fa paura a sinistra e M5S. Solo politica o è questione di affari?

Da CasaPound a Gervasoni. Quella voglia di censura che mette i brividi

La riflessione più corretta l’ha espressa certamente la leader di FDI Giorgia Meloni. Che intervenendo su Facebook sull’affaire Gervasoni e sulle perquisizioni domiciliari di questi giorni, ha affermato: gli insulti e le minacce sono da condannare. Ma in una democrazia, la libertà di opinione va comunque e sempre garantita. Parole sagge, ma la voglia di censura resta. E con una maggioranza parlamentare tanto ampia, mette i brividi. Anche sul caso Gervasoni infatti, non possiamo entrare nel merito. Con le indagini in corso. Ma possibile che un noto giornalista e docente universitario debba essere svegliato all’alba per una perquisizione? Non legata a fatti criminosi, da quanto è dato sapere. Ma a un possibile reato di opinione. Quel vilipendio contro il Capo dello Stato, che più che un istituto giuridico, sembra un retaggio del pensiero dell’800. E’ troppo ardito cercare un parallelismo con il ‘niet’ della Raggi a CasaPound, o con i tanti profili bannati da Facebook solo perchè contenenti opinioni sgradite al ‘politicamente corretto’?

Offese a Mattarella: indagate 11 persone. Ci sono 2 giornalisti, un cantautore e Marco Gervasoni

Per il consigliere di CP Marsella l’ok della Questura è sufficiente

Se la Raggi non vuole CasaPound in piazza, quelli della ‘tartaruga’ non mollano. E il consigliere di CPI di Ostia Luca Marsella, ha postato sempre su Facebook una sua foto con in mano l’autorizzazione della Questura. “Abbiamo tutto il diritto di manifestare – ha attaccato Marsella. E forse la Raggi dovrebbe occuparsi di una città allo sbando e dei problemi dei romani. Non ci faremo usare e strumentalizzare da chi evidentemente è già in campagna elettorale. Noi non saremo in piazza per cercare voti ma per dimostrare che ci sono ancora italiani che non accettano di veder morire, uccisa da politici, tecnici e banchieri, una Nazione. Costruita – ha concluso il dirigente di CasaPound – col sacrificio dei nostri avi”.

https://www.romatoday.it/politica/manifestazione-casapound-a-roma-29-maggio-2021.html