Rampelli: “Alitalia è un marchio che vale 100 miliardi, è un dovere difenderla”

Alitalia

“Alitalia è un marchio che da solo vale miliardi di euro. È evidente che all’Europa dà fastidio non solo Alitalia ma anche tutto ciò che essa rappresenta: l’eccellenza italiana. Immagino un avvoltoio girare sopra le nostre rotte aeree per accaparrarsi i flussi turistici miliardari senza tuttavia offrire ciò che Alitalia ha offerto agli italiani anche in questa fase pandemica”. Così Fabio Rampelli, vice presidente della Camera e deputato di Fdi, in un’intervista esclusiva al quotidiano online LabParlamento.it.

Rampelli: “Alitalia va difesa a ogni costo”

“I costi di Alitalia fuori controllo sono stati individuati ma in quattro anni di commissariamento non sono mai stati ristrutturati. Se la compagnia riporta questi costi sotto controllo, in particolare le spese per i leasing degli aerei, l’acquisto del carburante e la manutenzione, può stare agevolmente sul mercato con le proprie gambe”, spiega Rampelli. Quanto ai problemi con Ita, per il vice presidente della Camera, “Alitalia ha ancora tutte le certificazioni per volare sulle tratte internazionali. Se invece faranno partire ITA molto probabilmente queste certificazioni non saranno rilasciate prima di un lasso di tempo significativo”.

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“L’Europa sta imponendo delle condizioni capestro che tarpano le ali della futura compagnia. Basti considerare la differenza di ristori che l’Ue ha riconosciuto all’Air France, 4 miliardi, a Lufthansa, 11 miliardi e all’Alitalia, 297 milioni di euro. L’Italia – conclude Rampelli a LabParlamento – non può andare in Europa con il cappello in mano e accettare di tagliare un asset strategico come una compagnia di bandiera. Siamo il secondo Paese manifatturiero, con un’industria florida come il turismo e dobbiamo farci dire dagli altri come portare turisti, imprenditori e merci in Italia? L’Italia che cede il trasporto aereo a terzi è come l’Arabia Saudita che cede la gestione dei pozzi alla Cina”.